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Attualità domenica 05 luglio 2020 ore 09:07

Metropolitan, mon amour!

Il cinema teatro Metropolitan (Foto di Riccardo Marchionni"

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia "Metropolitan, mon amour!" di Gordiano Lupi. Foto di Riccardo Marchionni



PIOMBINO — Fa caldo ma che importa! Ho sempre sostenuto che al cinema d’estate si deve andare solo nelle arene all’aperto. Visto che soltanto i cretini non cambiano idea, stasera esco e vado al Metropolitan. Non posso mancare. 

È il 30 giugno 2020, segnatevela bene, sarà una data storica: il Metropolitan riapre dopo la chiusura imposta dal Covid-19, riprende con il ciclo del martedì, dedicato al cinema d’autore, tra parentesi con un film stupendo (Qualcosa di meraviglioso di Martin-Laval), spettacolo unico, abbastanza frequentato. La voglia di cinema è tanta, il desiderio di straniamento prodotto dalla sala buia, dove non si interrompe la pellicola per la pubblicità, per andare al bagno, perché suona il telefono… mi spinge a uscire. 

Tempesta di pensieri seduto in quella sala, ricordo il primo film che ci ho visto, insieme a mio padre, era uno spaghetti western di Sergio Leone, credo Il buono, il brutto e il cattivo, subito dopo Whiskey and soda e Vip mio fratello superuomo, due cartoni animati di Bruno Bozzetto, ma anche Il pianeta delle scimmie (quello storico). Erano i primi anni Sessanta, il cinema faceva sognare, era un momento immancabile della nostra vita, insieme alla partita di calcio allo stadio Magona. Adolescente inquieto ho tremato in quella sala oscura per Profondo rosso e L’esorcista, sono stato in ansia per Lo squalo, tutte pellicole viste nel magico cinema di piazza Cappelletti. E poi, sempre seduto in quelle poltrone di velluto rosso, ho visto scorrere come in un sogno tutta la commedia sexy, i film con Gloria Guida, le trucidate con Tomas Milian, persino Salò di Pasolini. 

Il Cinema Teatro Metropolitan fa parte della mia vita, della piccola storia con la esse minuscola, è il mio tempo perduto, è fatto della stessa materia dei sogni e ha contribuito a costruirli. Ripercorro con la mente la sua lunga storia. Osservo una foto del Teatro Nuovo dei Ravvivati (1901), che non ho fatto in tempo a vedere, ma so che il Metropolitan è il suo erede. Immagino il piccolo Cinema Eden, sul lato destro dell’Albergo Centrale, pure il Politeama - che prese il nome di Supercinema (1927) - e il Cinema Teatro Sempione (1907), in fondo a corso Italia, lato acciaierie. 

Il Supercinema, in stile liberty, fu realizzato nel 1927 da Cesare Baldasseroni sulla struttura del vecchio Politeama Piombinese e dell’Arena Maresma, gestito dai figli Nello e Cafiero, quindi rimodernato come Nuovo Supercinema. Il Teatro dei Ravvivati riaprì nel 1947, ma quando l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra lo cedette al fiorentino Borsotti, questi pensò bene di demolire i palchi e le entrate ad archi, compiendo uno scempio di un teatro in stile napoleonico. Al suo posto fu inaugurato il Cinema Metropolitan che entrò in funzione nel 1950, anche se subentrò nella gestione l’ingegner Romanelli di Arezzo, sotto la direzione di Paride Semino. Ricordo ancora la scritta sul palcoscenico che da bambino non comprendevo: “È il mondo intero una ribalta”, da grande ho capito che era una frase di Shakespeare. Il Metropolitan è stato ristrutturato nel 1974, tornando a una gestione pubblica, associativo - istituzionale, con un buon programma teatrale e il cinema (pure d’autore) tutti i giorni. In via Lombroso, alla fine di ottobre del 1948, fu inaugurato il Cinema Odeon, prima sala moderna piombinese, seguita nel 1949 dal Metropolitan e dal Supercinema. Lando Civilini, in società con i fratelli Ferruccio ed Edoardo Benci, fece costruire l’Odeon in via Lombroso, sopra la struttura del Savoia, cinema e dancing all’aperto. 

A Piombino, nei tempi d’oro, c’erano quattro cinema: Sempione, Metropolitan, Supercinema e Odeon (in via Fragola, adesso via Lombroso), senza contare il Circolino delle Acciaierie e tutte le sale parrocchiali che nel fine settimana facevano cinema di terza visione. Il Supercinema chiuse i battenti il 27 gennaio 1970, dopo l’ultima proiezione. Io c’ero, con mia nonna, grande appassionata di cinema, per vedere un cartone animato di Tom e Jerry. La crisi del cinema, soprattutto per la grande diffusione del mezzo televisivo, cominciava a farsi sentire. Il Supercinema divenne Rinascente - Upim per 13 anni (1978 - 1984), quindi passò al Semaforo Rosso della famiglia Giuliani, che si trasferì da via della Repubblica, mentre oggi è ancora negozio di abbigliamento, ma del gruppo Oviesse. Sono tanti i Nuovo Cinema Paradiso della mia infanzia, per lo più scomparsi come relitti del passato, ma il Metropolitan resiste, proprio davanti alla fortezza del Rivellino, tra le chiacchiere da bar e lo struscio del sabato sera, insieme al vecchio Odeon di via Lombroso. Mura che contengono un genius loci indefinibile, sale oscure profumate di celluloide, contenitori di baci e ricordi, lacrime e primi amori d’un tempo che non può tornare. Sarà per questo che vi voglio così bene …

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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