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Attualità sabato 03 febbraio 2018 ore 12:52

Senologia, cosa è cambiato con la Breast unit

Foto di repertorio

Due le mozioni bocciate dalla maggioranza in Consiglio comunale, resta la lente sul percorso senologico all'ospedale di Piombino. Tutte le posizioni



PIOMBINO — Cosa sta succedendo al percorso senologico nell'ospedale di Piombino? La domanda è stata sollevata dai consiglieri comunali Carla Bezzini (Un'altra Piombino) e Riccardo Gelichi (Ascolta Piombino) che nello scorso Consiglio comunale avevano presentato separatamente una mozione per richiedere il ripristino a Villamarina di un percorso che funzionava prima dell'introduzione della Breast Unit integrata tra Livorno, Cecina, Piombino ed Elba, nuovo protocollo più volte difeso dall'assessora Margherita Di Giorgi.

Le mozioni non sono state approvate, contraria la maggioranza, ma resta la lente sul reparto.

Per esempio, il consigliere Gelichi tiene a precisare che la mozione "non metteva in discussione la Breast Unit, tanto meno le linee guida regionali o le statistiche di miglioramento relativo al numero di interventi. Abbiamo solo chiesto all’Amministrazione di prendere in serissima considerazione la questione 'non scelta', cioè l’impossibilità di poter essere operati e seguiti in loco, con il disagio logistico di dover andare a Livorno unito con quello psicologico rispetto ad un percorso dove a Piombino resta solo la fase di diagnosi. Infatti, il centro radiologico piombinese una volta accertata la diagnosi indirizza a Livorno. Il Pd poteva anche votarla questa mozione, avrebbe sicuramente dato un segnale unitario di sensibilità verso questa specifica utenza".

Sulla questione, allora, sono intervenute Valeria Giuntoli, responsabile delle Donne Partito Democratico Federazione Val di Cornia Elba, e Alberta Ticciati della segreteria di Federazione Val di Cornia Elba con delega a Sanità e Politiche Sociali, mosse anche dalla lettera dell'assessora Caterina Magnani di Suvereto che lanciava un grido d'allarme per la sanità locale (leggi qui sotto l'articolo correlato).

Quindi cosa sarebbe cambiato rispetto a prima? "La paziente che si reca o per effettuare uno screening di routine o che sospetta un nodulo, e risulta positiva viene inserita nel protocollo della Brest Unit che prevede nella sede di Piombino una prima diagnosi (ago aspirato e biopsia) e la RM con o senza contrasto della mammella. - hanno spiegato le due esponenti Pd - Successivamente la paziente, viene chiamata in ospedale a Piombino dove il medico che ha effettuato l’esame le consegna il referto dandole tutte le informazioni, e l’appuntamento con il chirurgo a Livorno dove verrà (se necessario) operata dall’equipe del dottor Casella che ha introdotto una chirurgia ricostruttiva in tempo reale, diversamente dalla chirurgia demolitiva di un tempo. Solo un giorno di ricovero d’ospedale dopo la rimozione di un tumore alla mammella, senza effettuare neanche un’ora di riabilitazione. Questa tecnica viene incontro alle esigenze delle donne, soprattutto le giovani donne, che liberate dal tumore non devono più sentirsi mutilate".

Procedura che, come ha voluto sottolineare la consigliera Carla Bezzini, era già presente a Piombino, a Cecina e nella stessa Livorno prima della costituzione della Breast Unit.

"Un servizio efficiente e collaudato era presente anche nel nostro ospedale, consolidato negli anni, con risultati pienamente soddisfacenti per le pazienti. - ha ribadito la consigliera di Ascolta Piombino - Con la Brest Unit, la maggiore efficienza e la superiorità qualitativa risulta in definitiva conseguente a criteri puramente quantitativi (bacino d'utenza , numero di interventi) e al carattere multidisciplinare dell'equipe". 

L'unica innovazione? Secondo la Bezzini è quella dell'interventistica mammaria radiologica nell'ospedale di Piombino. Resta, però, la convinzione che le donne della Val di Cornia siano penalizzate se devono recarsi a Livorno per l'intero percorso pre e post operatorio.

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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