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Politica sabato 10 novembre 2018 ore 11:28

Cave, quelle due delibere non convincono per nulla

Una cava (Foto di repertorio)

“Permetteranno una trasformazione che comprometterà per sempre le possibilità di sviluppo paesaggistico, archeologico, naturalistico del territorio”



SAN VINCENZO — “Ha poco da risentirsi il segretario del Pd di zona nonché assessore all’urbanistica sanvincenzina Roventini”, hanno esordito le liste civiche Assemblea Sanvincenzina, Un’altra Piombino, Comune dei cittadini e Assemblea popolare. 

“Le due delibere di Giunta che permetteranno di formare una delle più grandi cave della Regione saldando la cava di Monte Calvi con quella di San Carlo sono un atto storico. - hanno commentato in una nota replicando all’assessore - Permetteranno una trasformazione territoriale che compromette per sempre le possibilità di sviluppo del patrimonio paesaggistico, archeologico, naturalistico delle colline tra San Vincenzo, Suvereto e Campiglia”.

“L’Avvio del procedimento per ampliare le due cave non è un atto né scontato né dovuto. - hanno aggiunto - Si tratta della condivisione dell’Amministrazione delle richieste legittimamente avanzate dalle aziende in questione e Roventini, smentendosi, lo rimarca in modo netto nel suo intervento. L’obiettivo del Pd di zona è quello di ampliare ancora le concessioni delle cave, concessioni che, dimentica Roventini, sono nei due casi in esame ben lontane dalla scadenza o dall’esaurimento a dimostrazione del fatto che l’occupazione non c’entra nulla. Anzi, procedendo alla distruzione sistematica delle colline si renderà via via più difficile se non impossibile, ogni riconversione occupazionale in Val di Cornia. Obiettivo che avrebbe dovuto raccogliere ben altra attenzione e risorse da parte delle amministrazioni visto che le attività estrattive impiegano sempre meno lavoratori e il problema di come creare nuove opportunità di lavoro in altri settori è diventato negli anni sempre più rilevante”.

Inoltre, secondo le liste il progetto sttiderebbe con gli obiettivi di Tap prima e Rimateria poi che “avrebbero dovuto ridurre le escavazioni con la sostituzione dei materiali di cava con i derivati dal riciclo dei rifiuti industriali creando nuova occupazione, non più nella distruzione delle risorse, ma nel loro recupero”. 

“La scelta politica e culturale del Pd che vede nel territorio una risorsa da distruggere e non riesce a vedervi altra ricchezza annienterà ogni possibilità di ripresa per l’economia di zona. -hanno concluso - Che la valorizzazione delle risorse territoriali, ambientali e archeologiche, la presenza di un Sic, il sistema dei Parchi della Val di Cornia, il turismo escursionistico possano essere risorse determinanti nel prossimo futuro, non sfiora neppure Roventini e i suoi. Eppure esiste una relazione, commissionata dal Comune di San Vincenzo sei anni fa, con cui si prevedeva l’istituzione di un sito di interesse naturale locale anche su Monte Calvi. Evidentemente le relazioni dei proprietari delle Cave sono ben più interessanti e convincenti”.


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