Politica

"Diciamo no a un impianto per il preridotto"

Amare Piombino: "Invece che ripetere sempre le solite scontate cose, il sindaco prenda una posizione netta e si faccia parte attiva di questo processo"

Il coordinamento Amare Piombino

"Avevamo chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario sulla crisi industriale al Metropolitan perché volevamo che la città fosse partecipe. Purtroppo, così non è stato e questa situazione di crisi ha assuefatto ormai una intera città, lavoratori delle fabbriche compresi, che probabilmente neppure più crede ad una prospettiva per la siderurgia. Anzi, in gran parte forse la rifiuta ed i tempi di 'Piombino non deve chiudere' sono ormai lontani. Su questo occorre riflettere".

Parole del coordinamento Amare Piombino a commento del Consiglio comunale dedicato ai temi dell'industria locale (leggi qui l'articolo collegato).

"Dalle parole pronunciate da Carrai, a nome di Jsw, due sono le novità emerse. La prima, confermata anche dal viceministro Todde, circa l'ormai prossimo e certo intervento finanziario dello Stato tramite Invitalia. La seconda, l'interesse di Jsw per sviluppare nelle aree industriali non più al servizio della siderurgia altre imprese, interessate anche per un porto con fondali a meno venti metri. Sull'intervento dello Stato - hanno proseguito - Amare Piombino ha più volte detto che deve essere temporaneo e fondato su un piano industriale che stia in piedi e consenta all'azienda di partire con gli investimenti per essere competitiva sul mercato". 

"Diciamo però un forte e chiaro no ad un impianto per il preridotto, anche se funzionale soltanto al nostro stabilimento, per la portata inquinante che avrebbe e che ricadrebbe negativamente sulle altre attività non industriali sinora create. Sullo sviluppo di altro lo abbiamo già detto fino allo sfinimento, è naturalmente nel nostro Dna. Ci sono aree nel recinto industriale non interessate da una eventuale ripresa siderurgica, ma appetibili perché servite da reti ferroviarie interne collegate alla rete nazionale e perché di prossimità col porto commerciale. Ci sono aziende interessate a queste aree, come evidenziato anche nella bozza di piano industriale presentato a suo tempo dallo stesso Carrai. E c'è l'opzione per Jsw-Piombino Logistics sulle nuove banchine, da realizzare per le infrastrutture, prospicienti i vecchi parchi fossili. Imprese interessate a fare altro rispetto all'acciaio, imprese che malcontati possono creare almeno 600 nuovi posti di lavoro, indotto escluso. E nell'indotto ci potrebbe essere anche Piombino Logistics, che di quelle aree è concessionaria, per svolgere servizi logistici". 

"Bene quindi l'intervento temporaneo dello Stato per far decollare la siderurgia. Ma nel frattempo, magari senza perderne altro, qualcuno, al Governo o in Regione, quest'ultima da troppo tempo assente su questo fronte, chiami i soggetti interessati per verificare se l'interesse c'è ancora, chiarendo chi deve fare cosa, in che tempi ed in quali modi e se servono bonifiche o meno per quelle aree. Il sindaco, anziché andare a ripetere le solite scontate cose come l'altro giorno al Metropolitan o lanciare ultimatum senza indicare le conseguenze del mancato rispetto dei tempi da parte di Jsw, prenda una posizione netta e si faccia parte attiva di questo processo, perché il cambio di marcia passa da un lavoro costante che sinora si è limitato ai tagli dei nastri".