Politica

"Primo governo di minoranza a Campiglia"

E' Nicola Bertini, candidato a sindaco non eletto e neo consigliere comunale a Campiglia, ha commentato le prime dichiarazione della sindaca Ticciati

Nicola Bertini

Per Nicola Bertini del Gruppo 2019 quello che si sta aprendo a Campiglia Marittima sarà il "primo governo di minoranza della storia campigliese".

"Ticciati si ferma al 44,3% e sarà bene ricordare che tra il 30% di astenuti, le schede bianche e nulle, dalle urne esce un sindaco che ha ottenuto il consenso del 29% degli aventi diritto al voto. - ha commentato in una nota - C’è poi un chiaro scollamento tra Campiglia e Venturina. Nelle due sezioni di Campiglia prevalgono i voti del Gruppo 2019 che però ha perso in modo incontrovertibile a Venturina e Cafaggio. Tuttavia il Comune è per la prima volta diviso anche nella geografia politica. Ciò nonostante Campiglia Comune ottiene 11 consiglieri, 3 Gruppo 2019, 2 Marconi Sindaco" (leggi qui l'articolo correlato).

"Se la politica guarda solo ai numeri danneggia la comunità, perché ai seggi non c’erano né numeri, né automi, né croci. C’erano i cittadini di Campiglia Marittima, le loro speranze, le loro paure, le loro disillusioni, ordinatamente in fila ad aspettare il proprio turno. - ha aggiunto - Se la politica ha un senso e serve a qualcosa, non si può ignorare che il principio democratico di rappresentanza impone oggi a chi governa nonostante sia minoranza, ben altro ascolto dei rappresentanti delle opposizioni rispetto al passato. Solo così si tributa il massimo rispetto a tutti coloro che sono andati a votare, e non si perde il significato della democrazia, parola tanto abusata per colpire l’avversario, quanto obliata nell'orientare la propria condotta di governo. Vedremo quali saranno i primi atti della nuova amministrazione, purtroppo le prime dichiarazioni della nuova sindaca per tono e contenuto sono più adatte ad un candidato o ad una leader di partito piuttosto che ad una figura istituzionale che dovrebbe garantire tutti e rappresentare l’intero corpo elettorale".

"Non è obbligatorio abbandonarsi al retorico 'sarò la sindaca di tutti', sebbene un sindaco eletto con il 44% farebbe bene a dichiararlo, ma attaccare la minoranza come prima urgenza del nuovo sindaco non è solo una caduta di stile ma un sintomo molto preoccupante di un’assenza di distinzione tra istituzioni e partito che questo territorio farebbe bene a superare. Attaccare poi uno dei due candidati sindaci al ballottaggio nel comune di Piombino non solo è politicamente maldestro ma istituzionalmente molto scorretto. Principio sì giolivo ben conduce".