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Caccia, associazioni contro la preapertura

Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf hanno diffidato la giunta regionale in merito alla delibera per la preapertura della caccia e invitano a ritirare l'atto

In merito alla preapertura della caccia in Toscana, le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf diffidano la giunta regionale e si rivolgono alla Corte dei conti.

Il 27 Agosto la Regione Toscana ha approvato una delibera con la quale consente la caccia a partire dai giorni 1 e 2 Settembre, in anticipo quindi rispetto all’apertura prevista per legge alla terza domenica di Settembre.

"Storno, tortora, colombaccio, merlo, gazza, ghiandaia, cornacchia grigia, alzavola, germano reale e marzaiola potranno quindi essere uccisi nonostante risulti che la Regione non abbia ottenuto il parere positivo dell’Ispra, come invece imposto dalla legge sulla caccia", hanno riferito le associazioni in una nota congiunta sottolineando come "la delibera sia stata approvata con soli cinque giorni di anticipo rispetto alla data di apertura della caccia", rendendo impossibile un eventuale ricorso al Tar di Firenze per l'eventuale annullamento.

Le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf, hanno quindi inviato una diffida al presidente della Giunta regionale Enrico Rossi chiedendo di ritirare l’atto, tutelando così l’Amministrazione regionale da eventuali responsabilità. 

"Nel caso in cui i cacciatori dovessero uccidere illegittimamente anche un solo uccello, le associazioni sono pronte a chiedere l’intervento della Corte dei Conti per procurato danno erariale, in quanto gli animali selvatici rappresentano un patrimonio indisponibile dello Stato".

Un appello che al momento sembrerebbe essere caduto nel vuoto.