Attualità

"Per Piombino rivedere gli accordi di programma"

Presentata al Ministero la richiesta di un progetto complessivo non ridotto alla sola acciaieria, ma che tocchi bonifiche, sviluppo e infrastrutture

“Usciamo dalla riunione al Ministero dello Sviluppo economico con delle notizie che ci fanno ben sperare in un’accelerazione del processo: il Mise ha preso contatti direttamente con l’azienda che ha assicurato che entro una settimana Jsw presenterà il piano industriale. Inoltre, sembra che il problema del costo dell’energia sia finalmente superato: Jsw potrà contare su un prezzo ridotto”. Questo il primo commento del sindaco di Piombino Francesco Ferrari in merito alla riunione tenutasi al Ministero dello Sviluppo economico (leggi qui l'articolo correlato).

“I nodi cardine della vicenda Jsw - ha aggiunto il sindaco - sembrano finalmente avviarsi verso uno scioglimento ma non si può pensare che il caso Piombino si riduca alla vicenda dell’acciaieria. Oggi abbiamo portato a quel tavolo un documento contenente le richieste del Comune e le possibili soluzioni delle principali criticità del nostro territorio: in particolare le bonifiche di Poggio ai venti, di Città futura, della falda, la rimozione cumuli e i collegamenti infrastrutturali come la 398 e la rete ferroviaria". 

E prosegue: "È essenziale rivedere gli accordi di programma che fino ad oggi sono stati sottoscritti per risolvere l’uno o l’altro dei tanti problemi, per farli confluire in un unico documento che li metta a sistema: solo con un progetto complessivo sarà possibile accedere alle risorse europee dedicate alla tutela dell’ambiente. È necessario e improrogabile iniziare a trattare il tema industriale assieme a quelli infrastrutturale e ambientale, così come indispensabile è che ogni opera trovi chiari soggetti attuatori e fondi certi, con tempistiche precise". 

"La circostanza che l’Europa stia proprio in questi giorni trattando il tema delle riconversioni industriali nell’ottica dell’energia pulita, mettendo a disposizioni ingenti risorse, ci impone di pensare a Piombino come un’area di sperimentazione delle nuove politiche europee in materia ambientale e di sviluppo. - e ha concluso - Senza un progetto di questo tipo, non sarà possibile reperire i fondi necessari per realizzare gli interventi infrastrutturali come il secondo lotto della 398 e le bonifiche, a partire dalla rimozione dei cumuli, necessarie per la tutela della salute pubblica e per la ripresa economica. Il futuro del nostro territorio dipende dalla capacità delle istituzioni di collaborare per creare un progetto onnicomprensivo che possa rispondere alle necessità di rigenerazione ambientale e rilancio economico”.