Lavoro

Acciaio, lente del Camping Cig sull'accordo

"Si ripetono i metodi del passato e così il futuro resta in ostaggio delle multinazionali. Con Jindal non si segua la stessa sbagliatissima strada"

Ha fatto scalpore la scarsa partecipazione all'assemblea promossa dall'Amministrazione comunale per illustrare i contenuti dell'Accordo di programma Metinvest per il rilancio del polo siderurgico di Piombino. 

"Una passerella propagandistica di un'oretta a cose fatte, a cui hanno assistito poche decine di persone. Invece, un percorso di democrazia partecipata credibile sull’AdP doveva essere svolto prima della firma", a evidenziarlo è il Camping Cig che aveva chiesto al ministro Urso, al sindaco e all’intero Consiglio comunale un confronto aperto preliminare.

"Si ripetono invece i metodi del passato e così il futuro resta in ostaggio delle multinazionali. - hanno commentato - Noi abbiamo molti dubbi e critiche. Continuano a dire che tutti i lavoratori attualmente in forza in Jsw saranno tutelati. Non sembra: leggiamo nell'Accordo Quadro, allegato all’AdP e firmato da tutti i sindacati, che Metinvest fornirà entro il 2026 una proposta di assunzione, ma proposta non significa assunzione; Metinvest esaminerà ogni lavoratore per fare quello che è scritto in modo chiaro nell'Accordo Quadro: verificare il grado di occupabilità”.

"Altri punti critici: - hanno proseguito - non è garantita la Cassa Integrazione oltre il 2026; nessun ammortizzatore sociale per aziende dell'indotto presenti in Jsw; nessun recupero del 30% del salario perso dall'avvento di Rebrab in poi. Peraltro, l’Accordo Quadro è stato approvato in un clima di confusione da una assemblea di circa 200 lavoratori su 1300 aventi diritto, anziché mediante il preannunciato referendum. Per entrambi gli accordi, la democrazia è stata fatta a pezzi: se lavoratori e cittadini avessero conosciuto prima della firma ciò che emerge e forse continuerà ad emergere, forse gli accordi sarebbero stati diversi".

"Non siamo i soli a criticare l'AdP, di cui l’Accordo Quadro è parte integrante. Legambiente ha definito l’AdP un contenitore vuoto che non tutela l'ambiente e consuma suolo vergine; Rifondazione e M5S hanno sollevato molti dubbi sulla fattibilità e la possibilità che alla fine si faccia altro invece dei forni elettrici. Ripetiamo: è necessario organizzare un Consiglio comunale aperto in cui queste ed altre critiche trovino approfondimento e risposta. Risposta che non leggiamo nei documenti alquanto generici forniti, che stiamo approfondendo. Chiediamo quindi - hanno concluso - che per l'accordo con Jindal non si segua la stessa sbagliatissima strada, cioè sostanzialmente prima le firme e poi la consultazione! Riteniamo in realtà che trattare con Jsw sia controproducente: Jindal ha portato al fallimento finale le nostre acciaierie, dunque dovrebbe essere semplicemente allontanato per non perdere altro tempo e altri posti di lavoro: subentri lo Stato".