Lavoro

Aferpi, Camping Cig: "Con chi stanno i sindacati?"

I due comunicati di Fim, Fiom e Uilm sembrerebbero andare in due direzioni diverse secondo il coordinamento Art.1 - Camping Cig

"Finalmente le Organizzazioni Sindacali di fabbrica e Rsu Aferpi e Piombino Logistics mostrano seria preoccupazione per quanto avviene nello stabilimento Aferpi". Parola del Coordinamento Art. 1 - Camping Cig che ha accolto con favore il recente intervento di Fim, Fiom e Uilm prima del Consiglio di fabbrica.

"Sostengono, e su questo concordiamo, che l’unica via per raddrizzare la situazione deficitaria di Aferpi è investire sui treni, sulla qualità del prodotto e anticipare l’investimento per il primo forno elettrico. - hanno commentato in una nota - Ma è ormai chiaro a tutti che, al di là della rassicurante propaganda e dei festini natalizi, i comportamenti concreti di Jindal non sono quelli di una azienda che vuole costruire un nuovo grande stabilimento siderurgico moderno, compatibile con l’ambiente e con le esigenze di sviluppo differenziato di Piombino. Vorremmo essere smentiti, ma con prove alla mano!".

"La situazione è ambigua, opaca, pericolosa. - ha aggiunto il coordinamento - Se i sindacati credono in quel che hanno scritto, non possono trarre le conclusioni operative completamente sbagliate che hanno espresso nel comunicato del 28 gennaio. Così si diventa complici della strategia dell’Azienda e delle Amministrazioni pubbliche che hanno messo il cappio al collo degli operai Aferpi; che vogliono sfibrare nel tempo la resistenza dei lavoratori, isolarli dalla città per dare il colpo decisivo: fine del colaggio di acciaio a Piombino e smembramento di quel che resta resta del vecchio stabilimento. Mentre il Governo gira la testa da un’altra parte".

Dubbi, inoltre, sulla decisione di manifestare davanti la prefettura di Livorno. "Occorrono risposte forti, cominciando con una assemblea coi lavoratori a cui si spieghi con chiarezza tutta la pericolosità della situazione; ove si proponga una grande mobilitazione cittadina, preparata con l’impegno e il tempo necessari, che all’Azienda chieda investimenti subito e lavoro; all’Amministrazione Comunale trasparenza su quel che sa; al Governo di mantenere le promesse fatte al Mise dal sottosegretario Galli che assicurò una severa vigilanza governativa sull’operato dell’azienda. Occorre poi proseguire con una mobilitazione permanente, verso l’Azienda e il Governo (in tutti i suoi livelli) finché non arrivino investimenti seri o, in mancanza di questi, l’ intervento dello Stato. A fine anno scadono gli ammortizzatori sociali per 1900 lavoratori; - hanno concluso - come dire che siamo seduti su una bomba, cosa che tutti fanno finta di non vedere".