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Lavoro giovedì 24 gennaio 2019 ore 19:47

Aferpi, “riduzione monte ore inutile e dannosa”

Fim, Fiom e Uilm hanno criticato le scelte aziendali. “I lavoratori hanno già subito tagli e riorganizzazioni. Grave la mancata convocazione al Mise”



PIOMBINO — La scorsa settimana, dopo un incontro tra Segreterie Fim, Fiom, Uilm e Coordinatori Rsu con la Direzione Aferpi, erano stati fissati una serie di incontri per capire le reali intenzioni dell’azienda rispetto alla riduzione dei costi postazione per postazione. 

“Sono stati sufficienti due incontri di approfondimento con la Direzione aziendale da parte dei Coordinatori Rsu per accertarsi che le rassicurazioni fornite dall’azienda non corrispondono alle esigenze di sicurezza e di riavvio degli impianti che questo stabilimento necessita. - hanno commentato in una nota i sindacati - L’azienda ha comunicato la volontà di procedere con riduzioni del monte ore di lavoro che riteniamo inutili oltre che dannose per la salvaguardia dello stabilimento e della sicurezza dei lavoratori. Inutili perché lo stabilimento per cominciare a produrre utili ha un solo mezzo, fare gli investimenti necessari e puntare a riconquistare ordini e clienti. Dannose perché quando si pensa di ridurre la manutenzione e la salvaguardia di impianti da troppo tempo fermi ed usurati si rischia seriamente di deteriorare ulteriormente lo stabilimento. Pericolosi perché quando si riduce le ore di lavoro in postazioni di controllo si mette a rischio la sicurezza di tutti i lavoratori”.

“Come più volte abbiamo ribadito, i lavoratori hanno già subito pesanti riorganizzazioni e tagli, non ci sono margini d’intervento ed ogni ulteriore riduzione incide ormai direttamente sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Ne è dimostrazione purtroppo il recente grave infortunio avvenuto nel reparto Cnd durante lo scarico di billette per il Tmp. - hanno aggiunto i sindacati - Spesso il timore di essere un possibile taglio e la pressione esercitata dai propri diretti responsabili, spinge a lavorare senza il rispetto delle corrette procedure e pratiche operative. Chiediamo un contributo da parte dei lavoratori di informare in questi casi direttamente le Rls dello stabilimento, affinché possano intervenire rapidamente per esigere il rispetto delle procedure per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori. Infine anche gli accordi sull’inserimento di figure con regole condivise di rispettare i codici di lavoro pregressi risulta non rispettato dall’azienda, che con una tale decisione, rischia di mascherare esuberi veri e propri”.

In questo quadro le segreterie di Fim-Fiom-Uilm non hanno condiviso le decisioni prese dall’azienda e si attivano fin da subito, organizzando un Consiglio di Fabbrica per lunedí con tutte le Rsu Aferpi e Piombino Logistics, per mettere in campo tutte le iniziative necessarie.

“Il Sindacato è disponibile ad affiancare le scelte di un imprenditore che investe per far ripartire lo stabilimento piombinese nel rispetto di tempistiche certe e garantite, ma non può condividere l’utilizzo di ammortizzatori sociali solo ed esclusivamente per ridurre i costi. - hanno concluso - Riteniamo grave che, a 6 mesi dall’arrivo del nuovo imprenditore, il Governo non abbia ancora convocato le Organizzazioni Sindacali e l’imprenditore, per monitorare un progetto che riguarda il futuro di un comprensorio oltre che di migliaia di famiglie”.


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