Politica

Aferpi, Spirito Libero chiede più certezze

Le informazioni dall'ultimo incontro al Mise per la lista non sono sufficienti per tirare un sospiro di sollievo. Firmato un ordine del giorno

Stefano Ferrini

Dall'incontro del 19 Febbraio al Ministero dello Sviluppo economico sulla questione Aferpi sono emersi "elementi di positività, come la programmata produzione in contemporanea a Marzo dei tre treni di laminazione e l'annuncio dell'investimento di 30 milioni sul treno rotaie, ma anche elementi di grande incertezza e forte preoccupazione".

Parola di Stefano Ferrini che in una nota ha annunciato un ordine del giorno, presentato dal consigliere di Spirito Libero Daniele Massarri e previsto nel Consiglio comunale di mercoledì, per "impegnare il sindaco a richiedere urgentemente la convocazione del comitato esecutivo dell'accordo di programma, cioè lo strumento previsto per affrontare operativamente le tali questioni".

"L'azienda ha perso clienti su vergella e barre dopo anni di inattività, - ha riferito in una nota Ferrini - sulle rotaie si è vista decurtata del 60% le commesse per RFI e non riesce a reperire facilmente semiprodotti dato che i suoi fornitori sono i suoi stessi concorrenti, con ciò determinando conti economici negativi. Si legge di una ipotesi di sperimentazione di acciai al piombo, senza che ancora vi siano certezze sulla sicurezza per i lavoratori. Si ipotizza uno stop da parte del Governo agli incentivi alle imprese energivore, come sarebbe Aferpi se avesse il forno elettrico, con l'abbandono nel 2020 degli strumenti incentivanti utilizzati, cioè l'interconnetor e l'interrompibilità. Sugli ammortizzatori sociali l'azienda già ora è costretta ad anticipare la Cig in deroga per una inadempienza del Governo e rischieremo di non avere risorse per il 2019 perché 114 milioni previsti per tutta Italia non basteranno considerato che solo la Toscana ne richiederà 48 e soprattutto non è certo che riusciremo a coprire tutto il tempo che intercorrerà prima della produzione di acciaio col forno elettrico". 

Mancano risposte anche alle richieste di incontro tra l'azienda e il ministro Luigi Di Maio.

"Spirito Libero - si conclude nella nota - da anni crede fortemente nella diversificazione e nello sviluppo di turismo e piccola e media impresa, ma questo non impedisce di avere una industria che produce in modo pulito e lontano dalla città, perché senza di questa avremmo una città più povera ed aree da bonificare immense ed abbandonate. Anche qui, sfidiamo maggioranza ed opposizioni a battere un colpo".