Lavoro

Aferpi, Jindal e l'ombra dei tagli al personale

I sindacati hanno ottenuto un incontro con l'azienda per affrontare le voci sui tagli al personale e chiedere maggiori certezze

Le segreterie di Fim, Fiom e Uilm e i coordinatori Rsu hanno chiesto e ottenuto un incontro con la Direzione del Personale Aferpi per fare il punto sulla situazione dello stabilimento ed affrontare le voci che circolano sui tagli al personale. 

"La Direzione ha comunicato continue perdite dallo scorso agosto e la necessità di rivedere le ore di lavoro delle postazioni scariche d'attività, senza prevedere nuove riorganizzazioni degli organici", hanno riferito Fim, Fiom e Uilm. "Abbiamo ribadito che i lavoratori hanno già fatto la propria parte e che l'unico modo per evitare di perdere e produrre utili è far ripartire gli investimenti previsti sui treni e sulla produzione d'acciaio, oltre a lavorare per acquisire clienti e fare ripartire la laminazione con continuità".

"Il costo per riavviare gli impianti, anche quelli del personale, certamente sarà stato messo in conto da un imprenditore esperto come Jindal e saranno tanto più ridotti quanto più velocemente saranno fatti gli investimenti sul forno elettrico che consentirebbero di acquisire ordini e clienti. - hanno aggiunto in una nota - Oltre al fatto che gli ammortizzatori sociali, avendo una scadenza sempre più vicina, devono accompagnare gli investimenti e non servire solo a tamponare i costi come ha fatto in passato l'imprenditore algerino".

All'azienda è stato chiesto di programmare già da lunedì incontri mirati con i coordinatori Rsu per capire in quali postazioni pensano di intervenire, scongiurando "riorganizzazioni mascherate". Chiesto anche un incontro con le imprese che devono occuparsi degli smantellamenti "per fare in modo che si utilizzi al massimo personale di Piombino", specie in virtù delle risorse pubbliche investite nella formazione.

In questa fase, per i sindacati è più che mai importante avere un incontro al Ministero con i massimi vertici istituzionali e aziendali per monitorare gli impegni presi. "Consideriamo non più rinviabile una convocazione da parte del Governo per una vertenza importante come la nostra che, se non arriva in tempi brevi, ci vedrà organizzare le iniziative necessarie", hanno concluso Fim, Fiom e Uilm.