Lavoro

Aferpi: dopo l'intesa ricorso a Conte e Mattarella

I sindacati al ministero del Lavoro hanno firmato l'intesa per la Cig in deroga. Da Roma il mea culpa rispetto all’applicabilità del decreto 119

Firmata al ministero del Lavoro l'incontro per la firma della cassa integrazione in deroga per i prossimi 12 mesi per i lavoratori Aferpi e Piombino Logistics. 

Nell’incontro Fim, Fiom, Uilm e Uglmet hanno ribadito le ragioni per le quali è necessario avere un ammortizzatore sociale con le stesse coperture economiche di quello in essere o almeno la possibilità di utilizzare le risorse residue dell’attuale strumento come elemento di sostegno al reddito dei lavoratori. Tutto ciò attraverso uno strumento normativo ad hoc per la vertenza Piombino analogamente a quanto fatto su altri territori. 

Il vice capo gabinetto Sorial a nome del Governo ha dichiarato che saranno fatte le riflessioni del caso, ma che stante la situazione è fondamentale adottare immediatamente questo strumento. Durante l'incontro è stato ammesso che sono state fornite informazioni sbagliate circa l’applicabilità del decreto 119, così da poter proseguire l’attuale ammortizzatore sociale, inoltre è stato affermato che le risorse residue del decreto 99553 non sono destinate esclusivamente a Piombino pertanto non utilizzabili. 

"Le organizzazioni sindacali non ritengono conclusa la vicenda",  hanno riferito in una nota annunciando che chiederanno un incontro al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al presidente Sergio Mattarella, in quanto il minor sostegno economico dei lavoratori si traduce in un impoverimento di un’intera collettività. 

"Ribadiamo l'urgenza di un incontro al ministero dello Sviluppo economico per il rispetto dell'accordo di programma con tutti i soggetti firmatari e il monitoraggio dell'andamento del piano industriale Jindal".

Mentre i sindacati erano a Roma per la firma a Piombino i lavoratori aderenti al coordinamento Camping Cig hanno celebrato il funerale del territorio, esternando la loro preoccupazione per la decurtazione tra i 200 e 300 euro rispetto all'attuale ammortizzatore sociale.