Lavoro

"Lo Stato deve tornare a fare la propria parte"

Il Camping Cig è pronto alla mobilitazione e chiede a Sindacati, Comune, Regione e Governo di definire piano e impegni per Jsw

Striscione del Camping Cig

"Cosa aspettiamo a mobilitarci? La situazione è talmente preoccupante che, a differenza di quanto apparso pubblicamente nei giorni passati, oggi apprendiamo che dopo infiniti rinvii non vi è neppure una data certa per l'incontro tra Jsw, Sindacati, Regione e Governo". A sottolinearlo sono gli attivisti del Camping Cig commentando i contenuti emersi nel recente incontro tra Fim, Fiom e Uilm e il vicepresidente esecutivo Carrai (leggi qui l'articolo collegato).

"Adesso tutti parlano di ingresso dello Stato nel Cda di Jsw, mentre fino a poco tempo fa chi lo proponeva era descritto come un pericoloso invasato. Ma lo Stato non deve essere pantalone, ovvero il donatore di soldi pubblici alla multinazionale! Multinazionali che ricordiamo quando sono entrate a Piombino, si sono prese il trenta per cento del salario dei lavoratori, buona parte del territorio, senza fare nessun investimento, ma solamente roboanti promesse che tali sono rimaste. - ha puntualizzato il Camping Cig in una nota - Lo Stato deve, finalmente, riprendersi le acciaierie di Piombino, acquisendo almeno il 51% della proprietà, attribuendosi così il ruolo non di semplice controllore, ma di decisore pieno delle scelte dello stabilimento. Se l'ingresso in maggioranza dello Stato è possibile a Taranto, perchè di questo stanno trattando in questi giorni Governo e Arcelor Mittal, perchè all'interno di un Piano Siderurgico Nazionale, non è possibile pretendere lo stesso per lo stabilimento di Piombino?".

"Dopo decenni di latitanza lo Stato, a Piombino, deve tornare a fare la propria parte. Adesso basta con la sudditanza alle multinazionali, adesso devono essere difesi gli interessi del territorio. - e hanno concluso - Quando sarà l'incontro, Sindacati, Comune, Regione e Governo dovranno dimostrare da quale parte stanno".