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Discarica, a Bezzini certe parole non quadrano

Secondo la candidata consiliare di Lavoro&Ambiente le recenti affermazioni del presidente della Regione Toscana non sarebbero conciliabili con i fatti

Carla Bezzini

Le parole del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e del consigliere regionale Gianni Anselmi sulla discarica a fianco dell'azienda da riservare ai flussi di materia locale necessari per il risanamento ambientale e il trattamento dei residui di lavorazione locali (leggi qui l'articolo collegato) hanno smosso la candidata consigliera di Lavoro&Ambiente Carla Bezzini.

"Si tratta evidentemente della discarica prevista da Rimateria dato che quella esistente e funzionante, sempre di Rimateria, è pressoché esaurita. - ha commentato in una nota di Bezzini - Si tratta in altre parole del progetto Rimateria quello che prevede un ampliamento pari a 350.000 metri cubi di rifiuti speciali nella discarica ex Lucchini e 2.500.000 metri cubi sempre di rifiuti speciali nella discarica abusiva LI53. Come è noto quel progetto non prevede affatto che sia limitato ai rifiuti provenienti dai 'flussi di materiale locale necessari per il risanamento ambientale e il trattamento dei residui di lavorazione locali' ma è invece aperto ai rifiuti speciali provenienti da ogni dove. - ha sottolineato - Così come del resto è stata utilizzata la discarica esistente ad oggi quasi completamente esaurita. Dato che il limite al quale presidente e consigliere si riferiscono non risulta da nessun atto ufficiale ci chiediamo come conciliano le loro aspirazioni con la realtà". 

A questo sia aggiungono altre due questioni: "come sia possibile conciliare le loro affermazioni con quello che la stessa Regione Toscana ha fatto, e cioè il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale per il cosiddetto cono rovescio anch’esso a fini rifiuti speciali senza limiti di provenienza e quello che si sta apprestando a fare, cioè il rilascio di una Valutazione di Impatto Ambientale positiva per l’intero progetto Rimateria che prevede lo smaltimento di 2.850.000 metri cubi di rifiuti speciali senza limiti di provenienza".

"I due esponenti regionali debbono spiegare anche un’altra cosa. - ha concluso - Come pensano di imporre, vista l’attuale destinazione urbanistica della zona interessata dall’intero progetto Rimateria e l’attuale composizione societaria della stessa società, che prevede il 60 per cento delle azioni in mano ai due privati, la limitazione dell’attività 'ai flussi di materiale locale necessari per il risanamento ambientale e il trattamento dei residui di lavorazione locali'?".