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Discarica, “i Comuni non possono stare a guardare”

La Piazza Valdicornia sollecita i Comuni soci ad agire per ottenere carotaggi e messa in sicurezza della discarica

La discarica

A due mesi dal fallimento di Rimateria, La Piazza Val di Cornia vorrebbe che le Amministrazioni Comunali, che possiedono circa il 30% delle azioni della spa, intervengano. Nei giorni scorsi le sindache di Campiglia Marittima e Castagneto Carducci hanno espresso la loro posizione rispetto ai licenziamenti (leggi qui l’articolo collegato).

“Riteniamo urgente intervenire sia sulla questione ambientale, sia sul futuro della ditta preparato dalla Curatrice fallimentare, che influisce anche sul destino dei lavoratori. - hanno spiegato - Parlando dell'emergenza ambientale, riteniamo inaccettabile quanto affermato pubblicamente dal sindaco e dall'assessore all'Ambiente del Comune di Piombino, che hanno dapprima definito preoccupante la situazione ambientale creata dalla discarica, salvo poi correggere il tiro e precisare che non vi sono pericoli immediati”.

“Tale posizione da un lato cerca di giustificare il mancato intervento del sindaco, primo responsabile della salute di tutti i cittadini, dall'altro permette alla curatrice fallimentare di non fare nulla per la messa a norma dell'impianto”.

A preoccupare gli attivisti de La Piazza il rapporto Arpat, già segnalato nei giorni scorsi dal Comitato Salute Pubblica (leggi qui l’articolo collegato).

“Ci saremmo aspettati che il Comune di Piombino dichiarasse pubblicamente di ritenere la curatrice fallimentare responsabile dei danni ambientali conseguenti alla mancata esecuzione dei lavori prescritti per legge e che disponesse di fare finalmente quei carotaggi, peraltro previsti in numero insufficiente e a poca profondità, che si era impegnata a fare per escludere la presenza di rifiuti pericolosi inaccettabili in una discarica come quella di Rimateria, possibilità paventata sia dalla Commissione di Inchiesta Parlamentare che da vari rappresentanti della Giustizia. - hanno poi aggiunto ricordando i contenuti dell’assemblea pubblica sui temi della discarica - Riteniamo grave che l'assessore all'Ambiente ritenga inutile fare adesso questa richiesta perché potrebbe portare a una ulteriore svalutazione della discarica e quindi non essere ritenuta vantaggiosa dalla curatrice”.

“Noi siamo al contrario convinti che i carotaggi vadano eseguiti subito e che la discarica vada messa in sicurezza assumendo tutti i lavoratori necessari a gestirla per tutti i mesi in cui andrà avanti la procedura fallimentare: non possiamo pensare che sia lasciata in abbandono per tutto questo tempo, affidandola solo a 13 persone. - hanno detto chiedendo l’impegno del Consiglio comunale - Se questo non bastasse si può ricorrere alla Procura, alle ordinanze sindacali o cercare altre strade. La politica può avere una grande forza persuasiva quando vuole lottare per la difesa dell'ambiente e per la difesa del posto di lavoro di 41 famiglie, a meno che non si arrenda a priori, lasciando di nuovo tutto in mano ad altri che perseguono solo interessi privati”.