Elezioni 2020

Toscana a sinistra, il punto sulla discarica

A parlare è la candidata locale al Consiglio regionale Martelloni."Ceccardi e Giani intendono affrontare la questione rifiuti a colpi di inceneritori"

Stefania Martelloni

In attesa di ritornare sull'argomento quando il candidato presidente della Regione Toscana Tommaso Fattori nei prossimi giorni verrà a Piombino, la candidata piombinese di Toscana a sinistra Stefania Martelloni ha risposto al Comitato Salute Pubblica su rifiuti, discariche, Rimateria e bonifiche.

"Non sembra possibile comprendere la vicenda di Rimateria, se non se ne individua l'origine nella chiusura dell'impianto Tap (Tecnologie Ambientali Pulite), chiusura targata Pd, e al susseguente accumularsi del debito Asiu. Tap era indirizzato al riciclo dei rifiuti siderurgici locali e proiettato verso le bonifiche dell'area industriale piombinese. Per colmare il debito è nata Rimateria, volta invece a trattare rifiuti provenienti da fuori, non già dal ciclo siderurgico, né tanto meno dalle bonifiche del Sin piombinese: per queste ultime il ruolo dei governi passati e presenti sarebbe indispensabile e decisivo, tanto quanto è invece praticamente e colpevolmente inesistente. - ha evidenziato la candidata locale al consiglio regionale di Toscana a sinistra - I soci privati di Rimateria vogliono mano libera per utilizzare parte dei volumi a disposizione collocandoci i rifiuti che ciascuno di loro ritira in tutta Italia, avendo il 60 per cento della proprietà e contratti che gli danno tale facoltà. C’è un problema su cui riflettere: Rimateria ha chiesto il concordato in continuità, per evitare il fallimento, visti i debiti sempre più pressanti a scadenze ravvicinate, e vuole garantirsi che il progetto ex Lucchini vada avanti".

"Qual è la posizione dei soci pubblici, dei Comuni comproprietari? Quale posizione ha preso il Comune di Piombino all’interno degli organi di controllo della società, CdA e Assemblea dei Soci? Non si riesce a saperlo. E le scelte aziendali di Rimateria sono sempre state accettate dal Comune, anche dalla Giunta che governa oggi la città. Il sindaco Ferrari ha fatto la campagna elettorale promettendo che con una variante avrebbe fermato Rimateria. Nel 2019 ha adottato una variante che a fine agosto 2020 non ha ancora approvato in Consiglio comunale. La variante prevede l’estrapolazione dalle aree discarica dalla zona F6 (trattamento dei rifiuti), che dovrebbe essere trasformata a parco pubblico. Ma, se l’approvazione della Variante arriverà dopo concessione delle nuove AIA (Autorizzazione integrata ambientale) dalla Regione e del Concordato dal Tribunale di Livorno, sarà del tutto inefficace. La Variante è comunque sbagliata: include l’area Tap, ma incredibilmente non include l’area Wecologistic! Ed è difficilmente sostenibile: guarda caso, doveva essere discussa a settembre 2019, si discuterà un anno dopo; inoltre essa toglie alla spa Rimateria la possibilità di svolgere qualsiasi tipo di attività, anche quelle che non sono di discarica. Ceccardi e Giani intendono affrontare la questione rifiuti a colpi di inceneritori. A Piombino, come ovunque, Toscana a sinistra invece intende tutelare la salute dei cittadini, impedire il nuovo tentativo di trasformare questo territorio in un polo dei rifiuti. Ma per questo abbiamo bisogno delle lotte della città di Piombino e della Val di Cornia per la tutela della salute e dell’ambiente, per una nuova occupazione che sappia coniugare lavoro e rispetto degli esseri umani e della natura. Questo non significa fare fallire Rimateria ma spostare la sua azione dalla discarica al riciclo dei rifiuti siderurgici locali e alle bonifiche del Sin piombinese".

"Proponiamo - ha aggiunto - di riportare Rimateria sotto il controllo pubblico come unica via per bloccare la costruzione di nuove discariche in zona, metterla al servizio della Val di Cornia e rendere più facili le bonifiche".

Tra le proposte anche quella di "riportare Rimateria pure alla gestione dei rifiuti solidi urbani (Rsu) della zona ed attivare una seria e specifica raccolta porta a porta, per diminuire i rifiuti prodotti non riciclabili e attivare filiere per il riciclo e riuso di tutto quanto è riciclabile e recuperabile".