Attualità

Effettuate le autopsie sui delfini spiaggiati

In un rapporto Arpat il punto della situazione sulle analisi dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale sulle carcasse dei delfini

Sono state effettuate le analisi sugli esemplari di delfini morti sulle spiagge toscane in questo ultimo mese. Dal 26 Giuglio al 26 Luglio sono stati 11 gli spiaggiamenti in Toscana rispetto ai 28 totali dall'inizio dell'anno. Gli spiaggiamenti sono stati principalmente di tursiope e questo fatto, come spiegano gli esperti, desta un po' di preoccupazione. Un'altra particolarità nei rinvenimenti è stata rappresentata dal fatto che i delfini recuperati erano morti da poche ore o addirittura avvistati in difficoltà nelle ore precedenti come successo a Piombino per esempio (leggi qui l'articolo correlato).

A fare il punto della situazione è un report dell'Arpat, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, sulla base della necroscopia su 6 animali da parte dei veterinari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana, sezione di Pisa.

Dalle analisi effettuate sul Tursiope spiaggiato al Quagliodromo il 20 Luglio e poi trovato morto il 21 sulla spiaggia di San Vincenzo, è emerso che si trattava di una femmina lunga 2,87 metri e di 90 chilogrammi; completata la necroscopia è stato riscontrato che l'esemplare aveva lo stomaco vuoto. L'esemplare è stato riconosciuto dalla caratteristica forma della pinna dorsale, faceva parte del gruppo dei tursiopi che gravitano all’Isola d’Elba.

Si trattava sempre di una femmina, lunga 3,10 metri del peso di 230 chilogrammi, l'esemplare rinvenuto nel golfo di Baratti il 23 Luglio (leggi qui l'articolo correlato). La necroscopia è stata completata, deve essere ancora esaminato lo stomaco.

Con le analisi sono stati campionati tutti gli organi e tessuti per analisi patologiche, parassitologiche, virologiche e batteriologiche. Inoltre, come è stato spiegato nel rapporto, sono stati prelevati l’intero stomaco, per lo studio della dieta e la ricerca di eventuale marine litter, soprattutto plastiche, ed alcuni denti, per la stima dell’età. Uno stomaco particolarmente vuoto, viene aggiunto, può essere indicazione del fatto che il delfino non stava bene e non si alimentava da diversi giorni. Alcuni tessuti sono stati campionati anche per la ricerca di contaminanti, indagine che sarà condotta dall’Università di Siena.

Sarà possibile fare alcune ipotesi sulle cause di morte dei delfini analizzati solo quando saranno pronti i risultati degli esami eseguiti dai veterinari, che richiederanno alcune settimane.