Lavoro

"Al Mise per avere idee chiare e certe"

Sono i rappresentanti dell'Unione sindacale di base a chiedere risposte sul progetto Jindal, ma anche maggiore coinvolgimento

Per l'Unione sindacale di base a Piombino la situazione il futuro dei lavoratori diretti e indiretti è "grave e di difficile soluzione per il reintegro di tutta la forza lavoro all'interno della fabbrica".

"Jindal ha fatto delle dichiarazioni al Metropolitan dicendo che facciamo parte della sua famiglia ma ad oggi è arrivata solo una nave, che ha messo a lavoro solo un treno è la logistica quindi non è cambiato niente da Rebrab. - hanno aggiunto - Esiste o non esiste un piano di fattibilità per la costruzione dei forni elettrici e rispettiva acciaieria? Esistono o no i 18 milioni per mettere in efficienza gli altri due treni?  Esiste un piano industriale dettagliato con i finanziamenti dovuti? Purtroppo c'è chi toglie le bandiere e sparge speranze ai lavoratori, sbandierando la chiamata al lavoro di alcuni lavoratori e oggi con orario ridotto, già finita la favola, perché l'azienda elabora i suoi conti, diminuendo l'orario a tutti perché sforato il baget di spese, nello stesso tempo chiede straordinari ai lavoratori del treno rotaie, sapendo benissimo che ci sono oltre mille lavoratori in cassa integrazione, come abbiamo sempre sostenuto, la vertenza finisce quando l'ultimo lavoratore avrà trovato la sua collocazione".

L'Usb però è convinto che non sarà così. "Crediamo che Governo, azienda e sindacati compreso noi, devono sedersi ad un tavolo del Mise per avere idee chiare e certe".

Del resto a Dicembre scadono gli ammortizzatori sociali e l'Usb vuole sapere cosa succederà.