Politica

"Non bastano semplici promesse, vogliamo i fatti"

Parole della Lega a Piombino che chiede interventi definitivi per il punto nascita di Villamarina. Pronte le interrogazioni in Regione e al Governo

L'ospedale di Piombino

“Purtroppo l’avevamo detto", così la Lega a Piombino è intervenuta dopo la decisione del Ministero di non concedere la deroga per l’ospedale di Villamarina che, se non verrà modificata, decreterà la chiusura definitiva del punto nascita.

"Il presidio ospedaliero della nostra città viene così ancora una volta messo in secondo piano rispetto ad altri, Cecina e Livorno in primis, per un servizio fondamentale per tutte le donne, ma anche le loro famiglie. - hanno aggiunto - Il parto dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo. Per tante, troppe donne, non è e non sarà così e dover affrontare 50 chilometri in auto per andare a Cecina è quanto di più pericoloso ci possa essere per la salute di mamma e bambino. La Regione ed il Ministero parlano da mesi di ospedale unico ma questo non può essere un argomento tirato fuori a comodo ma deve essere una realtà, soprattutto per l’ospedale di Villamarina che deve essere potenziato e non privato di servizi essenziali, viste anche le sue possibilità ad oggi inespresse. Inutile avere due ascensori se poi non ci sono reparti che lavorano ed assurdo considerare il numero dei parti fra Piombino e Cecina solamente a favore di quest’ultimo ospedale".

"Viste le parole rassicuranti di alcuni esponenti del centrosinistra durante la campagna per le regionali rivelatisi poi mere promesse elettorali, il nostro consigliere Marco Landi presenterà un’interrogazione alla giunta regionale per fare chiarezza, una volta per tutte sulle sorti del punto nascita, un tempo fiore all’occhiello della nostra sanità. Ma la Lega Piombino non si ferma alla Regione ed infatti i nostri deputati, Manfredi Potenti e Mario Lolini, hanno già pronta un’interrogazione parlamentare da depositare a Roma. -e hanno concluso - Non ci fermeremo a semplici promesse, vogliamo i fatti, perché non devono esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B, come invece sono adesso le mamme ed i bambini piombinesi".