Lavoro

Per il Camping Cig nuovo capitolo senza Jindal

Camping Cig: "Bene fronte unitario sindacale, molto negativo che si insista su Jindal per pietire ancora il piano industriale"

Il Camping Cig saluta come molto positivo il fronte unico sindacale firmatario del comunicato  dei giorni scorsi, ma per gli attivisti c’è un errore: continuare a chiedere a Jindal il piano industriale.

"Positiva l'idea di un progetto unificante per Piombino e condiviso con lavoratori, cittadini e loro rappresentanti. - hanno commentato - Positivo collocare la questione nazionale delle acciaierie di Piombino nel quadro del piano nazionale siderurgia che manca. Positivo il riferimento al Pnrr per bonifiche e piani di formazione per lavoratori in cig. Per ottenere questi stessi obbiettivi, negli anni il Camping Cig ha messo in campo varie iniziative. Senza dimenticare la nostra proposta per i Lavori di pubblica necessità (LPN) del 2019, assunta all'unanimità dal Consiglio comunale e rivolta a investire il capitale rappresentato dall'indennità di cassa integrazione e dal reddito di cittadinanza per coinvolgerne i titolari, insieme a una quota rilevante di disoccupati, nello svolgimento di lavori in abbandono da tempo, vedi bonifiche: formazione, lavoro vero, orario salario e contribuzione pensionistica pieni".

"Tuttavia, dobbiamo domandarci se non sia troppo tardi. - hanno proseguito - Perciò ci appare molto negativo che si insista su Jindal per pietire ancora il piano industriale, dopo quasi 4 anni di inerzia totale e di abbandono degli impianti: v. incidenti e rischio addetti. Con Jindal si perde solo altro tempo, tornando al punto di partenza e consegnandoci di nuovo nelle mani della multinazionale e riconoscendole una credibilità del tutto immeritata. Molto negativo che non si chieda invece l'ingresso dello Stato per salvare lo stabilimento. Davvero si crede ancora che Jsw investa del suo? Ma il tempo trascorso, i fatti e le promesse da marinaio non hanno insegnato ancora niente? Per rendere credibile l'impegno unitario dei sindacati serve invece al più presto convocare l'assemblea unica dei lavoratori con la presenza di tutti i segretari nazionali Fim, Fiom Uglm,Uilm, Usb, per decidere insieme iniziative capaci di portare Piombino alla ribalta nazionale".

Per il Camping Cig, insomma, l'era Jindal deve essere considerata finita.  

"L'intervento dello Stato sulle acciaierie di Piombino va collocato nel contesto di un piano di rinascita del territorio: bonifiche; diversificazione economica; infrastrutture ferroviarie e stradali come la 398; servizi sanitari pubblici come l'ospedale e i servizi territoriali di prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro, ancor più necessari contro la pandemia e gli infortuni, mediante decisivi investimenti pubblici. Contemporaneamente, bisogna dire finalmente la verità sui prevedibili esuberi e la loro ricollocazione. Di tutto, il ministro Giorgetti o un suo delegato politico deve venire a discutere a Piombino con le organizzazioni sindacali, i lavoratori, i cittadini e le istituzioni. Il tempo è scaduto, senza un progetto certo per le acciaierie, nel 2023 non vi sarà nemmeno più la Cig".