Lavoro

"Di storielle ne abbiamo già sentite, ora i fatti"

L'Usb contesta i modi di Fim, Fiom e Uilm, ma mette da parte la polemica e si schiera dalla parte dei lavoratori Jsw che decidono di lottare

Usb

"Dopo mesi di torpore finalmente le segreterie dei sindacati confederali si svegliano dal letargo e decidono di promuovere un presidio, con tanto di permesso da parte della multinazionale, dentro alla portineria Jsw di Piombino. Lo fanno scrivendo un lungo comunicato in cui si scagliano inizialmente con le istituzioni e i partiti 'che hanno lasciato soli i lavoratori'. Ma come? Solo adesso, dopo aver accompagnato per anni i lavoratori tra un tavolo in Regione, una passerella elettorale e una trattativa al Ministero, si rendono conto che le istituzioni ci hanno mentito?".

Così ha esordito l'Unione sindacale di base in merito al presidio iniziato lunedì pomeriggio in fabbrica (leggi qui l'articolo collegato).

"Invece di investire sulle mobilitazioni e sull'unica vera forza su cui i lavoratori possono davvero contare e cioè loro stessi, ci hanno detto per anni che dovevamo fidarci e che Piombino sarebbe rinata. Il comunicato continua parlando di una imminente crisi sociale se non ci sarà un Piano nazionale della siderurgia in grado di rilanciare il settore. Benvenuti nel mondo reale cari compagni. - hanno commentato - Che nella migliore delle ipotesi, ancora tutta da conquistare, ci sarà posto per 700/800 lavoratori a Piombino ormai lo sanno anche i muri. Quale scandalo parlare di incentivi all'esodo per quei lavoratori prossimi alla pensione che non rientreranno mai nello stabilimento? Si citano altri paesi europei come ad esempio la Germania e poi si definisce utopistico qualsiasi intervento diretto dello Stato. Cosa pensano che negli altri paesi un settore strategico come la siderurgia sia lasciato in mano al primo padrone che passa? Evidentemente sperano, o ci vogliono ancora far sperare, che tutto si possa risolvere grazie ad una multinazionale che fino ad oggi non ha investito un soldo". 

Ma nonostante questo, Usb mette da parte le polemiche e così come a Taranto e Terni, si schiera dalla parte dei lavoratori che decidono di lottare. "Siamo disponibili a fare la nostra parte ma solo e soltanto portando avanti una piattaforma chiara e concreta ma soprattutto condivisa. - e hanno concluso dal sindacato - Di storielle da parte di segretari, di partito o di sindacato, ne abbiamo già sentite abbastanza. Adesso ci vogliono i fatti".