RIGASSIFICATORE

Rigassificatore, Draghi convince il Pd a metà

Da un lato l'invito ad andare avanti sotto l'egida dell'interesse nazionale, dall'altro la richiesta e la necessità di dare risposte a una comunità

Il porto di Piombino

Un Partito Democratico tra due fuochi, quello piombinese, dopo le recenti dichiarazione del presidente del Consiglio Mario Draghi sull'importanza strategica del rigassificatore a Piombino.

Per il segretario della Federazione Pd Val di Cornia Elba Simone De Rosas Dragi ha svolto la sua funzione, ma anche la comunità piombinese e del territorio circostanze ha le sue ragioni nell'esprimere preoccupazione e dubbi in fatto di sicurezza e ambiente sull'ipotesi della nave rigassificatore nel porto di Piombino. Il Pd locale, ricordiamo, si è unito al no corale del territorio, sottolineando che il loro non è un no ideologico e una protesta contro un progetto calato dall'alto che coinvolge una città in attesa da anni di attenzioni incisive da parte del Governo. De Rosa ha poi sottolineato il ruolo chiave del commissario Eugenio Giani nello stringere un accordo di permanenza del rigassificatore a 3 anni e non 25 come ipotizzato da Snam, oltre a memorandum e compensazioni per Piombino. Elemento che non può passare in secondo piano, per il segretario della Federazione Pd locale, è la Via (Valutazione impatto ambientale) che per il Pd a questo punto diventa necessaria per rassicurare i cittadini in fatto di sicurezza.

Torna a parlare del caso Piombino anche il sindaco di Firenze Dario Nardella apprezzando l'intervento di Mario Draghi sottolineando l'interesse nazionale del progetto che potrebbe trovare un compromesso con le idee di sviluppo del territorio. Anche Italia Viva per voce del consigliere regionale Stefano Scaramelli plaude Draghi e il piano di diversificazione energetica e indipendenza dal gas russo nell'ottica di un interesse nazionale. Al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che è anche commissario dell'opera il pieno appoggio e l'invito a non farsi influenzare dai no.

Da un post social il consigliere regionale Pd Gianni Anselmi ed ex sindaco di Piombino tuona: "Ho sentito Draghi apostrofare in Parlamento chi avanza dubbi o contrarietà sull'installazione del rigassificatore a Piombino. Mi sarebbe piaciuto che facesse la stessa cosa, e con la medesima durezza, con i ministri del suo governo che in questi anni per Piombino non hanno mosso un dito".

Sempre sui social e sulla stessa linea, il segretario dell'Unione comunale Pd Andrea Baldassari ammonisce: "Che il governo si assuma la responsabilità di imporre il rigassificatore nonostante le innumerevoli motivazioni addotte da chi in città ci vive, nonostante le proteste e tutto il resto, sta nelle cose. Visto, però, che è la prima volta che il nostro premier ci onora di una citazione mi sarebbe piaciuto che provasse a dire anche qualche parola di rassicurazione o di conforto ad una comunità stremata, impoverita, che vede cadere a pezzi il proprio passato, anche letteralmente, senza ancora sapere quale sarà il futuro. Avrebbe potuto, il nostro presidente, provare a prendere qualche impegno, a rassicurare sul fatto che un aiuto arriverà. Avrebbe potuto rassicurare sulla volontà del governo di affrontare, dopo mesi di inerzia, il nodo della siderurgia. Avrebbe potuto mettere la sua autorevolezza a garanzia che gli impegni presi con la città saranno rispettati. Avrebbe potuto. Non lo ha fatto".