RIGASSIFICATORE

Giani si smarca dalle polemiche politiche sul gas

Intanto il presidente della Regione Toscana e commissario per l’opera va avanti con l’iter per il rigassificatore nel porto di Piombino

Eugenio Giani

L’iter per il rigassificatore nel porto di Piombino farà il suo corso e entro il 27 Ottobre, data termine del processo decisorio, ci dovrebbe essere la scelta anche sulla collocazione della piattaforma offshore. Questo il punto del presidente della Regione Toscana e commissario per l’opera Eugenio Giani a margine di una iniziativa a Firenze, mentre si smarca dalla polemica politica che ha acceso la campagna elettorale per le Politiche 2022.

Prima però Giani ha più volte voluto ribadire i margini dentro i quali proseguire questo percorso: nave in porto per 3 anni, piattaforma offshore a 12 miglia dalla costa e la presa in considerazione dei punti contenuti nel memorandum con le misure compensative.

“Bene Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, che porta avanti con coerenza il progetto del rigassificatore di Piombino. Parla di emergenza nazionale ed ha ragione, Azione lo dice da tempo. Entro il 27 Ottobre la sua autorizzazione. Basta con la politica del no a tutto”, così ha twittato Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie ed esponente di Azione.

Intanto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha sciolto ogni dubbio: sì ai rigassificatori, verificare possibili alternative a Piombino, altrimenti avanti col progetto e valutare compensazioni (leggi qui l’articolo collegato).

Compensazioni per Piombino auspicate anche da Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, parlando del programma del Centrodestra su fonti di energia, impianti e infrastrutture a servizio del Paese.

Contrarietà a rigassificatore espressa da Gianluigi Paragone, leader del movimento ItalExit, parlando di speculazioni sul campo dell’energia. 

Dubbi anche da parte di Sergio Costa (M5S) che contesta, in un post pubblicato su Facebook, la decisione di esonerare il progetto dalla Valutazione di impatto ambientale e dalla valutazione di Rischio di incidente rilevante. “Vi rendete conto? Quei residenti non sapranno che cosa si stanno mettendo in casa, perchè bisogna fare presto. Io non concordo, in non posso concordare. Mettere a rischio la vita delle persone, piuttosto che le infrastrutture di una città per fare presto non è politica. E’ cinismo politico” ha scritto.