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Attualità mercoledì 22 marzo 2017 ore 14:35

“L'atteggiamento dell'azienda non è accettabile"

Il vicesindaco Ferrini e la giunta hanno incontrato sindacati e lavoratori Sme e Deca dopo la rottura del confronto. Obiettivo tavolo di crisi



PIOMBINO — Un impegno a convocare al più presto il tavolo regionale di crisi presieduto da Gianfranco Simoncini per affrontare la questione della Sme, formalizzare i passaggi e richiamare l'azienda a un percorso di condivisione per affrontare questa situazione di crisi.

Questo l'esito dell'incontro tra i rappresentanti sindacali e la giunta comunale avvenuto questa mattina in Comune. Il vicesindaco Stefano Ferrini, assieme alla giunta, ha ricevuto questa mattina nella sala consiliare i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Davide Romagnani Fiom, Fausto Fagioli Film e Ilaria Landi Uilm) e alcuni lavoratori dell'azienda Sme, Gruppo Bertocci, per ascoltare le ragioni che hanno portato alla rottura del confronto sindacale e per cercare possibili soluzioni. Il sindaco Massimo Giuliani non ha potuto prendere parte all'incontro per malattia.

“L'atteggiamento dell'azienda non è accettabile né da parte dei sindacati né da parte delle istituzioni – ha affermato Ferrini – In questo modo si rompe un quadro di condivisione e di confronto che abbiamo cercato di portare avanti dall'inizio della crisi con tutti gli interlocutori coinvolti. Inaccettabile è il principio secondo il quale un'azienda può fare quello che vuole rompendo una trattativa in questo modo. Attiveremo pertanto con la Regione il tavolo di crisi perché le scelte che saranno prese siano riportate a un livello di condivisione”.

I sindacati infatti avevano chiesto all'azienda di poter utilizzare il residuo di 7 mesi di Cassa integrazione straordinaria per capire i prossimi sviluppo del piano industriale Aferpi e avere ancora un po' di tempo prima di chiudere definitivamente qualsiasi prospettiva. L'intenzione quindi era di prendere un po' di tempo, usufruendo degli ammortizzatori sociali residui, per capire le possibilità di una ripresa.

“L'azienda non si è resa disponibile - hanno spiegato i rappresentanti sindacali - e ha offerto un'apertura solo per 5 mesi di Cassa integrazione a patto però che i lavoratori firmassero una liberatoria, un atto di conciliazione, con la quale allo scadere della Cassa Integrazione avrebbero accettato il licenziamento, rinunciando a qualsiasi rivalsa di natura rivendicativa. I lavoratori non hanno accettato questa proposta. A questa situazione si aggiunge anche la paura che il licenziamento si allarghi, dalle 21 persone della Sme, anche alle altre azienda del gruppo Bertocci, coinvolgendo lavoratori della Deca e della Bertocci srl. Si tratta quindi di un problema di impostazione e di principio, oltre che di tenuta economica, dal quale non possiamo assolutamente prescindere”.

Ferrini ha poi ricordato anche il ruolo fondamentale della formazione, ricordato anche dai sindacati. Al termine dell'incontro ristretto la giunta ha poi incontrato il presidio dei lavoratori davanti al palazzo comunale.


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