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Politica domenica 05 novembre 2023 ore 14:00

"Senza impianti, produzioni perse per sempre"

L'ex assessore Parodi invita a governare e non subire gli scenari che si configurano per il futuro siderurgico di Piombino



PIOMBINO — Arriva dall'ex assessore all'Urbanistica Giuliano Parodi una riflessione sul futuro delle acciaierie di Piombino e le relative questioni legate agli investimenti Jsw e Metinvest-Danieli. Questo in attesa dell'incontro al Mimit con istituzioni e sindacati in programma per l'8 Novembre. 

"E' necessario che si apra un dibattito politico sulle questioni vitali per Piombino: ottenere garanzie occupazionali per i lavoratori attualmente in forza a Jsw, non fare concessioni a Jsw che deve mantenere quanto stabilito dall’accordo di programma, progettare una coabitazione delle due realtà industriali che vada a vantaggio del territorio grazie alla realizzazione delle tanto attese bonifiche. - ha spiegato Parodi - I dati certi sono due, attualmente separati e distinti anche se hanno come comune denominatore la produzione e la lavorazione dell’acciaio: da una parte c’è Jsw con il suo piano industriale, sancito da un accordo di programma e in gran parte disatteso in questi anni, e 2mila lavoratori per la maggior parte in Cig, dall’altra c’è l'ipotesi avanzata da Metinvest di costruire una nuova acciaieria, con forno elettrico ed impianti connessi da 3 milioni di tonnellate l’anno, che potrebbe impiegare circa 700 nuovi lavoratori. Queste partite si sovrappongono nel momento in cui Metinvest ha annunciato che vorrebbe insediarsi sulle aree attualmente occupate dei treni di laminazioni TVE e TMP. Una serie di riflessioni sono d’obbligo: se Jsw concede il nulla osta alla dismissioni di tali impianti ci troveremo con centinaia di lavoratori da ricollocare senza garanzie di riassunzione da parte di Metinvest e la chiusura a catena di Gsi e di Piombino Logistic, come effetto collaterale, inoltre, Metinvest andrebbe a realizzare i nuovi impianti su aree già industrializzate senza avviare alcuna bonifica dei terreni compromesse nel perimetro del Sin".

"Dopo anni di immobilismo da parte di Jsw sarebbe impensabile concedergli di dismettere impianti, prendendo pure delle compensazioni da Metinvest e tradendo l’accordo di programma del 2018 che, a detta dello stesso gruppo indiano, prevedeva investimenti e rewamping di tali impianti. - ha poi proseguito - Se in questa complessa partita di incastri sono in discussione delle compensazioni esse devono essere previste per la città di Piombino e non certo per Jsw: la coabitazione delle due realtà industriali deve essere tale per cui non si perdano impianti attualmente esistenti. La politica deve essere ferma sulla realizzazione dell’accordo di programma in essere, senza titubanze che potrebbero portare a riscriverlo a discapito dei lavoratori e a vantaggio di Jsw: se passa il concetto della dismissione dei due treni di laminazione, Jsw rimarrebbe con il solo treno rotaie in funzione, grazie alla commessa Rfi, ed un fazzoletto di territorio di sua proprietà, il che gli consentirebbe di attuare l’idea originale con cui si era presentata alla città ancor prima di Rebrab, mantenendo un solo impianto attivo e poche centinaia di lavoratori a libro paga".

"E’ compito dei soggetti politici, a tutti i livelli, non farsi incantare da scenari poco realistici e che niente hanno a che fare con il benessere della città ma vigilare e indirizzare una ipotetica trattativa tra le due aziende salvaguardando in primis i lavoratori attualmente in forza a Jsw e, se vogliamo cogliere l’occasione che vedrebbe parte del territorio bonificato, individuando una collocazione di Metinvest-Danieli che scongiuri lo smantellamento dell’esistente. La storia della nostra città ha già visto la chiusura dell’area a caldo a causa di promesse di ricostruzione dei forni mai concretizzate: l’unica cosa certa è che se si smantellano impianti le produzioni si perdono per sempre", ha concluso Parodi.


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