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Attualità sabato 02 febbraio 2019 ore 15:30

Rimateria, "rivendichiamo trasparenza e controllo"

A dirlo sono Patrizia Villa e Giovanni Golino della Cgil dopo il passaggio a maggioranza privata di Rimateria. "Manteniamo tutti i seri dubbi"



PIOMBINO — Sul passaggio a maggioranza privata di Rimateria sono intervenuti Patrizia Villa, segretaria provinciale Cgil con delega all’ambiente, e Giovanni Golino, segretario generale Fp-Cgil provincia di Livorno.

"Una scelta che è partita da lontano figlia del bisogno di risanamento economico delle società che hanno gestito in precedenza gli impianti e la raccolta dei rifiuti. - hanno scritto in una nota - Noi come Cgil siamo da sempre favorevoli alla maggioranza pubblica su beni essenziali come appunto il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, anche speciali, sia privati che industriali e come tali, manteniamo tutti i seri dubbi che manifestammo sin dall’inizio dell’operazione. Richiediamo comunque trasparenza, il mantenimento del controllo e delle scelte strategiche in mano alla componente pubblica, il coinvolgimento di cittadini, rappresentanza sindacale e degli Rls, per un buon piano di sicurezza legato ovviamente alla corretta gestione dei luoghi di lavoro in presenza di materiali potenzialmente pericolosi. Troppi sono gli episodi che hanno riempito il nostro Paese di siti industriali bisognosi di bonifiche, troppo spesso mai risolte. La nostra richiesta ovviamente riguarda in primo luogo il lavoro e le condizioni contrattuali dei dipendenti e dell’indotto coinvolti ma, sullo stesso piano, auspichiamo la massima attenzione nei conferimenti e smaltimenti. Siano a norma e non trascurino quelle che dovrebbero essere normali procedure favorite dall’avanzata tecnologia all’epoca dell’industria 4.0". 

Insomma, Cgil richiede una serie di misure di sicurezza e controllo, garanzie per i cittadini e gli stessi lavoratori. "Non mancano i mezzi per controllare, serve la volontà e una giusta progettazione delle prassi in uso. - hanno aggiunto - Auspichiamo inoltre che si inneschi la rete del riciclo, non solo discarica quindi, ma un piano industriale che preveda anche nuovi impianti per l’economia circolare del recupero. L’avvio infine di impianti di energie rinnovabili là dove il nostro territorio sta marcando notevoli ritardi che non solo non proteggono l’ambiente, ma ci rendono anche non competitivi ed attrattivi. Spazi industriali attualmente abbandonati potrebbero diventare location interessanti. - e hanno concluso - E’ impensabile scindere questi temi se vogliamo rilanciare il lavoro in prospettive di avanzamento e uscita dalla crisi".


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