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Attualità venerdì 09 maggio 2025 ore 13:49
Via alla preabilitazione in caso di intervento

Si tratta di una specifica azione che sarà attivata nei casi di interventi di chirurgia protesica. Ecco come funziona
CECINA — All’ospedale di Cecina è partito la “Pre-habilitation” ovvero l'innovativo percorso multidisciplinare pensato per coloro che si apprestano ad affrontare un intervento di chirurgia protesica. Il progetto, frutto della collaborazione tra ortopedici, anestesisti, fisiatri e fisioterapisti, prevede una serie di attività precedenti all’intervento in modo da innescare un processo di potenziamento della capacità funzionale del paziente che gli consentirà di sopportare meglio lo stress associato all’operazione e alla seppure breve e temporanea inabilità conseguente.
“La prehabilitation rappresenta un’innovazione importante – ha spiegato Paolo Gabellieri, direttore di Ortopedia e Traumatologia Cecina – in quanto permette ai pazienti di arrivare all’intervento in una condizione ottimale, migliorando la risposta all’operazione e il recupero post-operatorio. Un percorso ben strutturato consente di affrontare la chirurgia protesica di anca o ginocchio con una maggiore sicurezza e di ridurre il rischio di complicanze”.
Il percorso clinico-assistenziale, i cui medici referenti sono Giacomo Saltini (Anestesia e Rianimazione) e Marco Cateni (Ortopedia e Traumatologia), prevede una serie di valutazioni progressive, a partire dalla visita ortopedica iniziale fino all’osservazione post-operatoria, con un approccio multidisciplinare. Questo protocollo si integra con quelli anestesiologici e antalgici post-operatori, con le tecniche chirurgiche e con i percorsi riabilitativi, nell’ottica di una gestione multidisciplinare che favorisca un recupero rapido e una degenza ospedaliera ridotta. L’obiettivo è garantire ai pazienti un percorso fast-track che migliori la qualità della loro esperienza chirurgica e riabilitativa. Nella fase preoperatoria è prevista anche la somministrazione di supporti nutrizionali orali nelle 3-4 settimane precedenti l’intervento, prescritti dopo un’attenta valutazione metabolico-nutrizionale e associati a indagini ematochimiche e strumentali. La fase preoperatoria comprende una prima visita anestesiologica per la stratificazione del rischio, seguita, circa 40 giorni prima dell’intervento, da una seconda valutazione anestesiologica-metabolico-nutrizionale per la preparazione finale del paziente.
“Dal punto di vista anestesiologico – ha proseguito Carlo Amadori, direttore Anestesia e rianimazione di Cecina – il percorso preoperatorio è fondamentale per ottimizzare le condizioni del paziente prima dell’intervento. Valutiamo attentamente i parametri metabolici e nutrizionali, impostando un piano personalizzato che migliora la risposta all’anestesia e riduce le complicanze post-operatorie”.
La prehabilitation è un processo mirato a potenziare la capacità funzionale del paziente, migliorando la risposta allo stress chirurgico e riducendo l’impatto della temporanea inabilità post-operatoria. Gli obiettivi includono l’incremento della massa muscolare magra, la facilitazione della guarigione tissutale, la modulazione della risposta infiammatoria e immunitaria e la riduzione dei fattori di rischio.
“Il nostro compito – ha concluso Marco Bresci direttore del Recupero e Rieducazione Funzionale Livorno – è quello di educare e preparare il paziente, al recupero post-chirurgico. Un intervento tempestivo e mirato in fase preoperatoria consente un recupero più rapido ed efficace, garantendo un ritorno alle normali attività con maggiore autonomia e sicurezza. In prossimità del ricovero, viene programmato un incontro congiunto fisioterapista- fisiatra nel quale, dopo valutazione della condizione funzionale del paziente gli vengono fornite informazioni riguardanti l’intervento cui dovrà sottoporsi e verrà istruito sull’utilizzo degli ausili e accorgimenti necessari nel post-chirurgico. Se necessario verranno anche consegnati esercizi specifici da eseguire a domicilio nel periodo antecedente all’intervento dando così avvio al percorso riabilitativo, che proseguirà dopo la dimissione”.
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