Lavoro lunedì 10 novembre 2025 ore 13:39
"Tragedia che non può essere avvolta nel silenzio"

Francese (Cgil): "Rivolgiamo un appello ai lavoratori presenti in azienda affinché parlino. Questione di rispetto per una persona che non c’è più"
PIOMBINO — Dalla Cgil della provincia di Livorno una riflessione profonda e collettiva dopo il grave infortunio alla Bertocci che ha portato alla morte di un lavoratore di 64 anni.
Mentre la famiglia si è stretta nel dolore e l'azienda nel silenzio, i sindacati stanno cercando di far luce sull'accaduto. Cgil provinciale con i suoi rappresentanti Gianfranco Francese, David Romagnani e Giancarlo Pallini hanno provato a smuore le coscienze di fronte alla tragedia sul lavoro.
"Gravità inaudita e inedita: la tragedia della morte di Salvatore Parlato, e l'essere venuti a sapere di questo incidente sul lavoro concluso tragicamente dopo dieci giorni che il fatto è accaduto. - ha evidenziato Francese - Un incidente che ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso il 29 Ottobre. Il fatto non è passato inosservato ma non è arrivata nessuna comunicazione da parte degli enti preposti per rendere informata la comunità e le organizzazioni sindacali. Noi ci facciamo delle domande e vogliamo che sia accertata la dinamica dell'incidente. Rivolgiamo un appello ai lavoratori presenti in azienda affinché parlino".
"Sosteniamo le iniziative messe in campo da Fim, Fiom e Uilm, ma questo non riguarda solo categoria e sindacato. - ha proseguito - Questione di rispetto per una persona che non c’è più, dire in modo trasparente quanto accaduto, senza alcun pregiudizio nei confronti dell’azienda. Noi abbiamo già parlato con i nostri legali e, in base agli sviluppi, non esiteremo a costituirci parte civile".
Per Cgil, l’iniziativa di martedì è solo l’inizio di quello che verrà messo in campo nei prossimi giorni.
"Grave la modalità con la quale siamo venuti a conoscenza dell'accaduto. - ha proseguito Romagnani - Le prime informazioni avute sono frammentarie. L'azienda si è sottratta a un confronto, tentativi sono rimbalzati in un muro di silenzio. Condivido il messaggio di Fim, Fiom e Uilm perché il sistema si interroghi su come mai, perché e cosa non ha funzionato nella catena dell’informazione. Perchè non ne siamo venuti a conoscenza? Perchè i lavoratori non hanno sentito l’esigenza di coinvolgerci? Quali sono le loro condizioni lavorative? Questi sono gli interrogativi che ci dobbiamo porre".
"Un infortunio mortale non deve rimanere avvolto nel silenzio. - ha ribadito Pallini - Asl e Medicina del lavoro saranno andati in azienda. Nessuno ci ha coinvolto. Esatto dire di fare piena chiarezza. Dieci giorni dopo".
Intanto per martedì 11 Novembre Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero.
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