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Attualità lunedì 06 luglio 2015 ore 19:00

Alloggi di via Landi, l'assessore risponde

​Rispetto delle leggi e diritto di cittadinanza, l'assessore Margherita Di Giorgi interviene in merito all'assegnazione degli alloggi in via Landi



PIOMBINO — A proposito del bando per la locazione a canone concordato di sette alloggi del Comune in via Landi, l’amministrazione comunale spiega i criteri di attribuzione dei punteggi che sono stati adottati per la formazione dell’attuale graduatoria provvisoria finalizzata all’assegnazione delle abitazioni.

Gli alloggi si trovano all’interno della palazzina in via Landi distrutta dalla tragica esplosione del 1999 e poi ricostruita da Casalp sulla base di un protocollo con il Comune di Piombino. Dopo la ricostruzione dell’edificio, infatti, al suo interno erano stati realizzati 12 appartamenti, 5 assegnati agli ex proprietari e alla famiglia Massarri che nell’esplosione perse un’attività commerciale. Gli altri 7 da assegnare in locazione con un concorso pubblico.

Il bando, nato con la partecipazione del Comune di Piombino a un avviso regionale, riguardava abitazioni da concedere in affitto a canone concordato e non alloggi di edilizia pubblica (ERP), con limiti reddituali per l’accesso molto diversi e più alti rispetto a quelli previsti per l’edilizia popolare: in questo caso era prevista infatti una fascia economica dai 16mila ai 35mila euro di ISEE, requisiti fissati dalla Regione Toscana.

Così come per quelli di residenza e cittadinanza. Per partecipare al bando infatti, era necessario essere in possesso di residenza anagrafica o di svolgimento della propria attività lavorativa esclusiva o prevalente nel Comune di Piombino, non avere diritti di proprietà o usufrutto di suo di un alloggio adeguate alle esigenze del nucleo familiare in tutto il territorio regionale o in altra località extra regionale la cui distanza dal Comune di Piombino sia inferiore a 50 km.

La graduatoria è stata formata dunque sulla base di questi criteri e di altre priorità di carattere sociale a favore di anziani e portatori di handicap.

“Secondo la graduatoria provvisoria stilata fino ad oggi, gli alloggi sono stati assegnati in maggior numero a cittadini stranieri e questo sembra aver suscitato alcune polemiche - specifica l’assessore alle politiche sociali Margherita Di Giorgi - noi abbiamo operato nel rispetto della legge regionale e nazionale, che sancisce il giusto principio del diritto di cittadinanza.

Un principio che non può essere stabilito sulla base della provenienza geografica o del paese di nascita perché andrebbe contro la Costituzione e contro i valori e i principi fondamentali che un Paese democratico deve difendere e sostenere, al di là di ogni facile demagogia.”


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