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Attualità giovedì 27 giugno 2019 ore 14:00

Nati tre falchi pescatori nell’oasi Orti Bottagone

Un evento importante considerato che quella del falco pescatore era considerata specie estinta. Nel 2006 l’avvio del progetto di reinserimento



PIOMBINO — Tre piccoli di falco pescatore sono nati nei giorni scorsi nell’Oasi Wwf di Orti Bottagone a Piombino in provincia di Livorno. Dopo i 2 piccoli nati nella vicina Oasi di Orbetello (Gr) qualche settimana fa, sono 5 i falchi pescatori nati nelle aree protette gestite dall’associazione.

“E’ un’altra bellissima notizia che ci rallegra e conferma il lavoro straordinario delle Oasi Wwf per la conservazione non solo di aree di grande valore naturalistico, ma anche per la tutela delle specie minacciate di estinzione come il falco pescatore, che in Italia è tornato a nidificare nel 2011 dopo più di 40 anni” ha detto Donatella Bianchi, presidente Wwf Italia.

Nell’oasi di Piombino è dal 22 luglio scorso che una coppia di falchi pescatori è stata avvistata. La coppia ha iniziato a darsi da fare, a portare ramaglie sulla piattaforma di un traliccio preposto per la nidificazione: lui recupera il materiale e lei lo sistema in modo minuzioso. Nel giro di tre mesi il nido era già ad un buon livello, ma tutta la pazienza messa nel costruirlo è stata resa vana dal forte vento che, a fine ottobre, ha creato danni a tutta la costa piombinese. A febbraio 2019 il nuovo avvistamento dell’esemplare maschio mentre porta dei rami sulla piattaforma del traliccio che contiene una cesta per la nidificazione delle cicogne. Nel giro di due mesi è stato creato il nuovo nido, vengono osservati più volte nella fase di accoppiamento ed il 17 aprile è iniziata la cova. 

Si arriva al 28 maggio, è il calar del sole e la femmina, intenta nella cova, ad un certo punto inizia a fare un richiamo: il maschio, dal posatoio poco distante dal nido, vola subito sin da lei che si alza e si gira verso le uova. Restano circa un minuto ad osservare il centro del nido, poi lei, tutta premurosa, risistema col becco e si riposiziona per la cova. Segnale questo della schiusa avvenuta.

I giorni passano ed i piccoli di Pandion haliaetus crescono rapidamente. Le testine che si vedono reclamare il cibo nei giorni successivi sono tre. 

I tre giovani falchi verranno inanellati e gli sarà applicato il sistema di rilevamento GPS prima dell’involo.

Una nascita importante quella avvenuta nell’oasi di Piombino. Il falco pescatore, estinto come nidificante in Italia dal 1969, è stato reintrodotto con un progetto nato dalla collaborazione tra i parchi regionali della Maremma e della Corsica iniziato nel 2006. In Toscana l’ultima nidificazione documentata è ancora più indietro nel tempo: 1929 sull’isola di Montecristo. Nel 2011 c’è stata la prima nidificazione in Italia dopo 42 anni, la coppia era formata da un maschio liberato nel 2006 nel parco della Maremma e da una femmina di provenienza sconosciuta. Negli anni successivi la stessa coppia ha continuato a nidificare regolarmente e se ne sono aggiunte due nella riserva naturale della Diaccia Botrona a Castglione della Pescaia (2014 e 2015) e una quarta nell’Oasi WWF di Orbetello (2018). Dunque quella che ha nidificato quest’anno nell’Oasi WWF di Orti-Bottagone è la quinta coppia dall’inizio del progetto. La femmina è nata nel 2016 da una coppia della Diaccia Botrona, è dotata di un sistema GPS, ha un anello alla zampa con la sigla identificativa ed è stata chiamata Ameriga, il maschio invece è di provenienza sconosciuta.

In occasione della nidificazione dei falchi pescatori, è stata intensificata la sorveglianza della riserva di Orti-Bottagone.


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