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Sport giovedì 17 aprile 2025 ore 11:48

Ecco i nerazzurri che hanno fatto l'impresa

Gordiano Lupi ha snocciolato i nomi dei calciatori che hanno portato l'Atletico Piombino alla salvezza



PIOMBINO — I protagonisti della salvezza non sono solo i vertici ma e soprattutto sono i giocatori che hanno fatto l'impresa. E allora parliamo di loro, senza fare pagelle, ma con un giudizio sintetico, un commento, un ricordo di una stagione che tutto sommato si è chiusa nel migliore dei modi. Devo dire che da quando sono arrivati Marco Masullo e Luca Gherardini si è vista maggior passione da parte di tutti e grande attaccamento alla maglia. Si tratta di un’opinione personale, non so dire se corrisponda alla realtà, ma credo che due allenatori capaci di stringere un vero legame con la squadra siano stati importanti. Niente da dire sulle capacità tecniche di chi li ha preceduti - Riccardo Venturi e Diego Verdiani - ma forse il feeling con i giocatori non è stato ottimale e soprattutto non hanno saputo valorizzare i nostri giovani, troppo spesso sacrificati in panchina (leggi qui l'articolo collegato).

Biagio Favilli (1997) - Una sicurezza e una garanzia tra i pali e nelle uscite. Se avesse qualche centimetro in più sarebbe un portiere da altre categorie. Assolutamente da confermare. Qualche piccolo errore durante la stagione c’è stato, ma sono state molte le partite salvate per merito delle sue prodezze.

Alessio Giannoni (1997) - Ha fatto da secondo a Favilli con diligenza ed è entrato per sostituirlo quando si è presentata la necessità, senza farlo rimpiangere. A un certo punto della stagione ha chiesto di essere lasciato libero di andare al Salivoli per poter giocare titolare ed è stato accontentato.

Matteo Buti (2007) - Il giovane portiere degli Juniores si è sobbarcato un doppio lavoro. Titolare nella squadra giovanile e in panchina per la partita di Promozione da quando Giannoni ha lasciato il Piombino. Siamo sicuri che l’esperienza accumulata in un campionato maggiore gli sarà utile per il futuro, perché noi che l’abbiamo visto giocare negli Juniores sappiamo che le doti non gli mancano.

Thomas Martelli (2003) - Problemi lavorativi hanno limitato il rendimento nel finale del campionato, quando ha potuto allenarsi con minor regolarità. Resta un punto fermo di questo Piombino, abile sia come centrale sia come terzino di fascia. Risolve persino le partite perché arriva puntuale all’appuntamento con il gol (ha fatto una rete). Per la prossima stagione il suo impiego dipenderà dal lavoro.

Rocco Politi (2004) - Infortuni e piccoli fastidi muscolari hanno condizionato il suo apporto, ma quando è stato chiamato a giocare non si è mai sottratto all’impegno mostrando il solito generoso cuore nerazzurro. Giocatore jolly, sempre molto utile, dalla difesa al centrocampo.

Alessio Fatticcioni (1992) - Poco da dire, un vero baluardo, una roccia difensiva, impensabile poter costruire la difesa senza un centrale di valore come Alessio. Capitano correttissimo, giocatore esemplare, di una serietà da professionista, garantisce sicurezza e tranquillità a tutto il reparto. Tra l’altro è il bomber del Piombino con sei reti segnate.

Mattia Lepri (2001) - Un cursore infaticabile sulla fascia laterale, ormai piombinese di adozione, tra i migliori in campo nel play-out decisivo, suo l’assist dal quale è nato il gran gol di Lunghi. Difficile che sbagli una partita. Ha segnato una rete.

Edoardo Mitcul (2005) - La scoperta della stagione. Il ragazzo è stato lanciato sul finire del campionato dimostrando tutto il suo valore e ha fatto capire di avere la tranquillità necessaria per disputare gare decisive. Un marcatore implacabile che può giocare sia centrale che terzino di fascia.

Vincenzo Quarta (1997) - Bel rientro all’ovile nerazzurro per un giocatore che è cresciuto sempre di più con il passare delle domeniche. Terzino di fascia e centrocampista. Abile come fluidificante più che in marcatura. Ha segnato anche due reti che nel Piombino anemico di questa difficile stagione sono state importanti.

Lorenzo Polese (2004) - Il centrale livornese è un giocatore di una serietà esemplare, abile marcatore, ha segnato anche un gol decisivo (Ginestra), sempre presente sia negli allenamenti che sul campo. Un ragazzo tutto cuore e passione.

Federico Biondi (1999) - Piombinese di adozione, quasi un veterano di questa squadra, che quando lui è in giornata e i suoi piedi sono ispirati, tutto gira a dovere. Un faro del centrocampo che dovrebbe solo garantire maggior continuità di rendimento. Ha segnato una sola rete, decisiva.

Matteo Barchi (2004) - Troppo trascurato da Venturi, ha disputato una stagione in sordina, ma quando sia Verdiani che la coppia Masullo - Gherardini l’hanno chiamato al lavoro ha dato un valido apporto nella zona del centrocampo avanzato. Attendiamo la sua riscossa nel corso del prossimo campionato.

Giacomo Patara (2003) - Centrocampista di assoluto valore, marcatore implacabile, tamponatore della zona davanti alla difesa, un giocatore che non concede spazio al regista avversario. Un infortunio grave verso la fine del campionato ha costretto il Piombino a fare a meno di una pedina insostituibile nella zona mediana del campo. Per il prossimo anno contiamo sul suo pronto recupero.

Serigne Diagne (2005) - Un centrocampista dai polmoni d’acciaio che non si tira mai indietro. Può essere utile sia nel reparto arretrato che a ridosso degli attaccanti, perché sa difendere ed è capace di andare a rete con rapidità. Lottatore unico, combattente nato, giocatore che non teme lo scontro fisico, portatore di un agonismo vigoroso ma corretto. Ha fatto ben tre reti e ha colpito qualche palo.

Diego Lodovici (2003) - Un centrocampista che si è sempre allenato con serietà e non si è mai fatto trovare impreparato quando c’è stato bisogno. Non ha giocato molto, ma quando è stato impiegato non ha fatto rimpiangere i titolari.

Giovanni Razzauti (2004) - Siamo estimatori del giovane centrocampista livornese che avremmo visto volentieri impiegato in una zona più avanzata, ma gli allenatori hanno ritenuto opportuno farlo giocare mediano, a ridosso della difesa, dove se l’è cavata sempre bene. Per lui è stato il primo vero campionato da titolare in una squadra di Promozione. A nostro avviso può solo migliorare e, se confermato, può prendere per mano il Piombino del futuro. Ha segnato una sola rete.

Diego Durante (2005) - Vale il discorso fatto per Lodovici. Non ha giocato molto, ma non si è mai fatto trovare impreparato quando è stato il momento di scendere in campo e ha dato un apporto di serietà e dedizione ai colori nerazzurri.

Filippo Patara (2006) - Nelle ultime partite il giovanissimo centrocampista degli Juniores (cugino di Giacomo) ha fatto alcune apparizioni in panchina che gli serviranno come esperienza per il prossimo campionato, quando sarà importante avere in campo almeno una quota 2006. Ha esordito qualche minuto nella gara casalinga contro il San Miniato.

Enrico Gentili (2004) - A nostro parere, insieme a Barchi, tra i sacrificati della gestione Venturi, perché Enrico è un calciatore rapido e incisivo che può mettere in difficoltà ogni difesa, ma va fatto giocare. Verdiani l’ha capito, la coppia Masullo-Gherardini ha fatto anche meglio. Nella gara contro il San Miniato è stato tra i migliori in campo. Purtroppo ha dovuto saltare il play-out decisivo per un infortunio. Pur giocando poco ha segnato due reti.

Alberto Papa (1992) - Ci è dispiaciuto molto che a un certo punto della stagione abbia deciso di appendere le scarpe al chiodo. Per noi che l’abbiamo sempre apprezzato resta un uomo simbolo del Piombino, anche se l’attaccante incisivo di dieci anni fa è solo un ricordo, è stato sempre un valido uomo - spogliatoio, quasi un allenatore in campo, sempre pronto a sostenere i ragazzi più giovani.

Mattia Durante (2002) - A nostro parere ha reso molto meno di quanto avrebbe potuto a livello di reti segnate (ne ha fatte soltanto 4). Le doti tecniche e atletiche di Mattia sono indubbie, quando è in giornata (ultima gara di campionato) fa cose strabilianti, sia come rapidità di movimento che a livello di conclusioni a rete. Non è costante, purtroppo, ma è giovane e da questo punto di vista può soltanto migliorare.

Alessandro Casalini (2001) - Peccato che a un certo punto della stagione motivi lavorativi l’abbiano costretto a lasciare il Piombino, perché la sua velocità sulla fascia laterale e la precisione nel passaggio sono venute a mancare. Incostante, anche lui, come Mattia Durante, troppo nervoso in partita, ha dovuto scontare cinque domeniche di squalifica che sono pesate su tutta la squadra. Resta un valido giocatore e quando è stato in campo non ha fatto mancare il suo apporto.

Matteo Lunghi (1992) - Un vero cuore nerazzurro, purtroppo anche lui trascurato da Venturi e Verdiani, ma quando ha avuto l’occasione di giocare ha spesso segnato reti importanti (ne ha fatte 3), su tutte quella (bellissima) che ha deciso lo spareggio salvezza. Il più piccolo di tutti ha fatto gol di testa in una difesa di giganti.

Niccolò Calabrese (1999) - Acquisto dicembrino per cercare di risolvere i problemi di un attacco anemico, ha segnato soltanto tre reti, ma una più bella dell’altra, in un caso decisiva (Colli Marittimi). Non molto costante, ma sempre attivo e determinato, quando è entrato in forma. Ha giocato una gara tutta cuore contro la Geotermica, picchiato duro dal diretto avversario, senza mai reagire, ha vinto la sfida alla grande, anche contro un arbitro che non lo tutelava. È stato utile alla causa.

Lorenzo Mariotti (2008) - Il giovane allievo ha debuttato in panchina proprio il giorno del play-out. Per lui non è ancora il tempo di giocare in Promozione, vista la giovane età, ma è bene che abbia sentito il profumo delle partite che contano. 


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