Cultura giovedì 09 gennaio 2025 ore 11:40
Così si valorizza l'area del Mausoleo di Caldana

Insieme all’area della Pulledraia il Mausoleo e la via Aemilia Scauri testimoniano le radici di Venturina dalla tarda età repubblicana al IV sec. d.C.
CAMPIGLIA MARITTIMA — Si avvicina la sistemazione dell'area archeologica del Mausoleo romano di Caldana a Venturina Terme, più popolarmente detto Mausoleo di Caio Trebazio. L'obiettivo è quello di riqualificare e valorizzare un'area venturinese di grande rilevanza storica e culturale, come è emerso dalle indagini archeologiche condotte dal Trust di Scopo Sostratos Onlus a partire dal 2020 e fino al 2023 che interessarono sia l’area del Mausoleo sia quella della vicina Pulledraia lungo la vecchia Aurelia, oggi viale delle Terme.
Si tratta di un primo stralcio per la spesa di 40mila euro, come si legge nella determina dirigenziale n. 806 del 30 Dicembre "Manutenzione straordinaria area archeologica del “Mausoleo di Caio Trebazio - Primo stralcio", con la quale sono stati affidati i lavori di sistemazione del sito archeologico secondo il progetto esecutivo redatto dall’ufficio tecnico comunale approvato alla fine del 2023. Successivamente, nell’Ottobre 2024, dopo i necessari passaggi con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno, era stata affidata, come prescritto dalla stessa Soprintendenza, l’assistenza archeologica a un professionista iscritto negli Elenchi nazionali dei professionisti competenti. Per questo delicato compito, visti requisiti e preventivo, è stato incaricato il dottor Alessandro Viesti, archeologo che, tra l’altro, ha diretto gli scavi dal 2020 e il cui attuale incarico costituisce un positivo elemento di continuità scientifica. La direzione tecnica dei lavori sarà dell’ingegner Matteo Mori del Comune di Campiglia Marittima, redattore del progetto.
Una parte fondamentale dell’intervento, sotto la stretta sorveglianza archeologica, sarà rappresentata dal reinterro dello scavo, “che consenta – si legge nell'autorizzazione della Soprintendenza - di posizionarlo in appoggio sulla superficie senza provocare cadute, urti del materiale, generare vibrazioni o trasmetterle agli strati sottostanti o in modo che possa provocare danneggiamento, con particolare attenzione alla struttura ipogea. Si consiglia di raggiungere la quota di cm + 20 dai piani di campagna circostanti, al fine di compensare la compattazione dei materiali che avverrà nel tempo”.
L’intervento, concordato con il personale della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno, è volto al ripristino della fruibilità dell’area esterna e alla contestuale protezione di quanto portato alla luce dall’attività di ricerca archeologica. Si prevede quindi la posa di terreno di riempimento delle aree scavate, compresa la tomba ipogea, per riportare la quota del terreno al livello originario. La protezione delle emergenze archeologiche sarà garantita dalla disposizione di opportuno tessuto non tessuto ed uno strato di sabbia. Sarà quindi installata l’illuminazione per la fruizione dell’area e di accento del manufatto stesso, assieme ad elementi di arredo urbano. Sarà restituita infine testimonianza di quanto ritrovato dall’attività archeologica mediante l’apposizione di pannelli illustrativi redatti dall’archeologo incaricato.
"Sono soddisfatta del procedere di questo importante progetto che proviene dal mio primo mandato e per il quale ci tengo particolarmente a ringraziare il dottor Gianluca Camerini, all’epoca assessore alla cultura e ai beni culturali, che ha dato stimolo e impulso a questo percorso. - ha commentato la sindaca Alberta Ticciati - Il sito del Mausoleo romano di Caldana, così come quello della Pulledraia, anche questo oggetto di indagini archeologiche, e per il quale è prevista la valorizzazione tramite la realizzazione di un giardino archeologico, per quale il comune ha già stanziato allo scopo 300mila euro, riveste oltre a un altissimo valore culturale, anche un notevole interesse nell’ambito dell’offerta turistica del nostro comune e in particolare della sua cittadina più popolosa e moderna che, come testimoniano questi studi, ha radici antiche anche se la stratificazione e il percorso della storia ne ascrivono la nascita in epoca moderna con la derivazione del toponimo da Venturino, proprietario nel XVI sec. dei terreni su cui è sorta. Oggi – ha proseguito la sindaca – siamo in grado di restituire alla fruizione collettiva un’area urbana conoscendola meglio rispetto a quando abbiamo pensato di cominciare lo studio e spero che
davvero presto sia possibile proseguire anche con la valorizzazione dell’area della Pulledraia. Infine – ha concluso Ticciati - è doveroso un ringraziamento al Trust Sostratos e ai privati che hanno contribuito alla realizzazione degli scavi in questi anni”.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI