Cultura giovedì 09 gennaio 2025 ore 11:00
Un teatrino per raccontare storie e tradizioni

E' l'idea di Gianluca Camerini che, dopo anni di pubblicazioni rivolte a un pubblico più maturo, pensa ai più piccoli
CAMPIGLIA MARITTIMA — Cosa succede quando un piccolo teatrino, immerso nella campagna della Val di Cornia di fine Ottocento, prende vita grazie a una compagnia di simpatici pupazzi che parlano il dialetto della tradizione? Nasce “Er Treatino di Tremotino”, uno spettacolo teatrale virtuale che mescola novelle, racconti, musica e cultura popolare.
Ideato dallo storico Gianluca Camerini, con la consulenza linguistica di Piero Cavicchi, questo progetto celebra il dialetto autentico della Val di Cornia, così com’era parlato fino ai primi del Novecento.
Al centro dello spettacolo c’è Beppe, un vivace bambino contadino della fine dell’Ottocento, soprannominato Tremotino, piccolo “tremoto” (terremoto), che nella stalla del podere dove vive ha costruito il suo teatrino per raccontare fiabe e tramandare i valori delle “gente semprice”. Accanto a lui, una colorata compagnia di personaggi rende lo “spettaholino” un viaggio pieno di sorprese: la premurosa nonna Haròla, con il suo grembiule, svela i segreti della cucina contadina; il maestro Harlo Riccio, insegna la storia locale in parole povere, con i disegnini sulla lavagna; Uga la bezzuga, la saggia tartaruga assonnata, recita massime filosofiche sotto un cielo stellato.
Ma “Er Treatino di Tremotino” non si ferma qui: ci sono canzoni che celebrano la bellezza della Val di Cornia, fumetti animati che strappano risate con le loro battute in dialetto, e lezioni di grammatica e storia che raccontano con leggerezza le basi della cultura popolare. Ogni sezione dello spettacolo è pensata per coinvolgere e intrattenere, dimostrando che il passato non è mai noioso ma, al contrario, è un tesoro tutto da scoprire.
“Dopo anni di pubblicazioni rivolte principalmente ad un pubblico maturo, ho sentito il desiderio e anche la necessità di dedicarmi ad un progetto diverso, che provasse a trasmettere l’essenza e l’anima popolare della nostra terra ai più giovani. - ha spiegato Gianluca Camerini - È un omaggio alle radici culturali della Val di Cornia, ma anche un invito ad approcciarsi al passato con uno sguardo nuovo. Il format è quello di un programma televisivo per bambini. Iniziamo con questa puntata pilota, se troveremo le risorse per andare avanti ne faremo altre. Ringrazio l’amico Piero Cavicchi per l’indispensabile aiuto”.
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