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Attualità venerdì 02 maggio 2025 ore 11:00
Riapertura cave, "ipotesi che preoccupa"

Ad esprimere preoccupazione sul futuro delle due ex cave dismesse sono Legambiente Costa Etrusca e Wwf Livorno
CASTAGNETO CARDUCCI — "L'ipotesi, sempre più concreta, della riapertura di due ex cave dismesse da decenni , nel comune di Castagnetio C.cci, ci lascia con l'amaro in bocca. Pensavamo che dopo l'indecente fatto dell'aperturadella “strada” sul monte Coronato di alcuni anni fa, ci fosse realmente un'attenzione maggiore sui nostri beni naturali e culturali. Evidentemente ci sbagliavamo, le nostre belle colline sono sempre soggette ad appetiti economici, vedi i tagli del bosco a raso ed ora una irrealistica ripresa di escavazioni per marmo “ornamentale”!"
Legambiente Costa Etrusca e Wwf Livorno esprimono preoccupazione sulla ipotesi di riaprire le cave.
"Il ricorso, vittorioso, presentato dalla MdM Marmi di Maremma S.r.l. contro la Regione Toscana, inmerito alla classificazione di alcune aree estrattive situate nel Comune di Castagneto Carducci, aprepreoccupanti prospettive per l'immediato futuro. - proseguono - A seguito della sentenza, è stata avviata una variante del comune di Castagneto Carducci, al Piano Cave regionale, per approfondire la situazione dei giacimenti di Romitorino e Valle delle Dispense. La potenziale riapertura delle cave ci preoccupa fortemente, questo intaccherà un'area a ridosso del SIC di Monte Calvi, chein questi decenni si è rinaturalizzata e che verrà sconvolta da lavori di cava e sopratutto dalla costruzione della nuova viabilità. Le attuali piste forestali dovranno essere più che raddoppiate perpermettere ai pesanti mezzi di cava il trasporto del materiale".
"Tutto questo tra l'altro - aggiungono le due associazioni - graverà sulla frazione sanvincenzina dell' Acquaviva, un piccolo quartiere che verrà travolto da un traffico a dir poco eccezionale! Inoltre rimane il problema della gestione delle polveri, degli scarti di cava, etc., iltutto in netto contrasto con la bellezza del territorio e la sua vocazione turistica ed escursionistica. Inoltre non si vedono reali studi di fattibilità economica che ne giustifichino la riapertura ed un futuro a lungo termine. Si parla di cave storiche che in passato hanno dato materiale anche alla città di Firenze, ma a guardar bene si è sempre trattato di modeste entità. Inoltre, a detta di chi è del settore, la qualità del materiale non è superiore ad altri comprensori, il tutto quindi concorre a far pensare a delle sopravalutazioni, e ha lasciare sempre aperta la porta ad azioni speculative e non proprio trasparenti".
"In definitiva siamo completamente contrari a queste riaperture e proponiamo un altro tipo di tutela e valorizzazione del territorio, che metta in primo piano veramente il bene comune e coinvolga i cittadini nelle scelte di un territorio", concludono.
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