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Attualità giovedì 29 settembre 2022 ore 11:25

“Dall’Oms un attacco a 600 imprese vitivinicole”

Coldiretti Livorno preoccupata per le indicazione dell’Organizzazione mondiale della sanità che scoraggia il consumo del vino



LIVORNO — “L’Oms torna ad attaccare uno dei settori chiave dell’agroalimentare toscano ed in particolare della Costa degli Etruschi. L’Oms vorrebbe infatti equiparare il vino alle sigarette e ai superalcolici e per scoraggiarne il consumo, il 10% entro il 2023, vorrebbe applicare tasse, vietare la pubblicità e la promozione”. A denunciarlo è Coldiretti Livorno nel commentare il documento dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa "European framework for action on alcohol 2022-2025".

“L’attacco dell’OMS – ha spiegato Simone Ferri Graziani, Presidente Coldiretti Livorno – spaventa 600 imprese vitivinicole della nostra provincia, mina il primato di qualità e distintività dei nostri vini nel mondo e rischia di colpire pesantemente l’export ed i consumi interni con gravi ripercussioni su tutta la filiera e sull’occupazione. E’ del tutto improprio assimilare il vino ai superalcolici o alle sigarette. Il vino è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Dovrebbe esserci una chiara e netta distinzione tra i concetti di consumo e di abuso. Stiamo tornando nell’era del proibizionismo”.

Secondo Coldiretti Livorno l’attacco dell’Oms è un attacco al sistema agroalimentare: “è un nuovo tentativo di indebolirlo e di metterlo in discussione. Lo stanno facendo con il vino, che è il prodotto del nostro Made in Tuscany più esportato, lo stanno facendo con il nutriscore, il sistema di etichettatura a semaforo che guarda caso penalizza proprio i nostri prodotti più apprezzati e lo stanno facendo spalancando il mercato al cibo sintetico giustificando l’introduzione di carne, pesce e latte prodotti in un bioreattore con la sostenibilità ed i cambiamenti climatici. Sono messaggi fuorvianti e sbagliati che stravolgono l’assetto di intere filiere e possono fare danni enormi alla nostra economia”.

L’attacco dell’OMS arriva in un momento molto favorevole dal punto di vista dell’export con un incremento, nei primi sei mesi dell’anno, del 16,5% per un valore complessivo di 624 milioni di euro e della vendemmia in corso, in recupero rispetto alle attese, con il 12% in più di prodizione di vino e mosto. Meno invece dal punto di vista dei costi che a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina sono cresciuti del 35%. Nei vigneti si registrano infatti rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. Una bottiglia di vetro – ha spiegato Coldiretti Livorno - costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%. L’incremento dei costi però – ha sottolineato Coldiretti Livorno - è stato scaricato sulle spalle dei viticoltori e delle cantine, come dimostra il fatto che il prezzo di vendita del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è aumentato al dettaglio di appena il 2,5% a maggio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre gli alimentari sono aumentati in media del 7,1%”

Per Coldiretti da difendere c’è anche un patrimonio unico di biodiversità con 58 indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT che presidiano la quasi totalità della superficie vitata toscana con il settore che vale il 21% della produzione agricola regionale per un valore di 485 milioni di euro a cui contribuisce, in maniera importante, la provincia di Livorno con poco più di 3 mila ettari destinati alla viticoltura trainati dalla Doc di Bolgheri, pari al 3,3% del totale di superfici regionali a denominazione di origine controllata, con 38 mila ettolitri imbottigliati (fonte Ismea su dati TCA e Valoritalia).


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