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Attualità lunedì 02 marzo 2020 ore 17:30

"Tirrenia deve restituire allo Stato 15 milioni"

Foto di repertorio

Questo è quanto ha deciso la Commissione Europea nell'ambito di due indagini sugli aiuti di Stato ritenuti incompatibili che riguardano la compagnia



BRUXELLES — Dalla Commissione Europea è arrivata la pronuncia sugli aiuti di Stato ritenuti illegali che riguardano la compagnia di navigazione Tirrenia che fa capo al Gruppo Onorato Armatori. In base a due indagini distinte la Commissione Europea ha stabilito che Tirrenia deve restituire allo Stato 15 milioni di euro.

"La Commissione europea - si legge in una nota pubblicata sul sito dell'Unione Europea - ha concluso che le compensazioni degli obblighi di servizio pubblico concesse a Tirrenia di Navigazione a partire dal 2009 e successivamente al suo acquirente Compagnia Italiana di Navigazione (Cin) per l'esercizio di servizi di traghetto in Italia sono conformi alle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato. Essa ha d'altra parte constatato che altre misure concesse a favore di Tirrenia sono incompatibili con le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato. La Commissione ha inoltre concluso che le compensazioni degli obblighi di servizio pubblico concesse tra il 1992 e il 2008 alle società dell'ex Gruppo Tirrenia (Adriatica, Caremar, Saremar, Siremar e Toremar) sono conformi alle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, ad eccezione degli aiuti relativi ad una rotta specifica, che sono risultati incompatibili. L'Italia deve ora recuperare 15 milioni di euro di aiuti illegali".

Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva e responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "La disponibilità di servizi regolari e affidabili di trasporto marittimo è fondamentale sia per soddisfare le esigenze di mobilità dei residenti delle isole italiane che per contribuire allo sviluppo economico e sociale di quelle regioni. Adottando queste decisioni intendiamo garantire che l'Italia possa continuare a fornire tali servizi con frequenza regolare durante tutto l'anno e non soltanto in estate, durante l'alta stagione turistica".

"A seguito di una serie di denunce, nell'ottobre 2011 - si legge ancora nella nota -  la Commissione ha avviato un'indagine approfondita su una serie di misure di sostegno pubblico a favore delle società dell'ex Gruppo Tirrenia e dei rispettivi acquirenti. La Commissione temeva che tali misure potessero avere dato alle imprese un vantaggio concorrenziale sleale rispetto ai loro concorrenti, in violazione delle norme UE in materia di aiuti di Stato".

"Sulla base della valutazione approfondita, per quanto riguarda le misure relative a Tirrenia e al suo acquirente CIN la Commissione ha concluso che:

- le compensazioni degli obblighi di servizio pubblico (circa 265 milioni di euro) concesse a Tirrenia per la gestione di dodici rotte marittime dal 1 gennaio 2009 al 18 luglio 2012 sono compatibili con la disciplina SIEG del 2011 per alcune rotte e con la decisione SIEG del 2005 per quanto riguarda le altre rotte, in quanto sono andate a soddisfare una reale necessità di servizio pubblico, garantendo collegamenti con frequenza regolare durante tutto l'anno. Inoltre, l'aiuto concesso non ha comportato una sovracompensazione a favore di Tirrenia;

- le compensazioni degli obblighi di servizio pubblico (pari a circa 581 milioni di euro) concesse a Cin per il periodo dal 18 luglio 2012 al 18 luglio 2020 e la gara d'appalto per la vendita a Cin del ramo d'azienda di Tirrenia non si configurano come aiuti di Stato, in quanto i criteri di cui alla causa C-280/00 Altmark Trans risultano soddisfatti;

- la proroga illegale di un anno, oltre il periodo di sei mesi previsto, dell'aiuto al salvataggio concesso a Tirrenia è incompatibile con gli orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese del 2004 e l'aiuto corrispondente deve essere recuperato;

- l'utilizzo a fini di liquidità dei fondi destinati alla ristrutturazione delle navi costituisce un aiuto al funzionamento, dal momento che Tirrenia non ha rimborsato tali fondi allo Stato né li ha utilizzati per il loro scopo originario (il miglioramento della flotta). Tale aiuto è incompatibile con gli orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese del 2014 e deve pertanto essere recuperato dall'Italia;

- le esenzioni dal pagamento di alcune imposte di cui ha beneficiato Tirrenia nel contesto del processo di privatizzazione, che hanno ridotto i costi che Tirrenia avrebbe altrimenti dovuto sostenere, costituiscono un aiuto incompatibile con il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che l'Italia deve recuperare".

"L'importo da recuperare ammonta a circa 14 milioni di euro (interessi inclusi). - prosegue la nota - Poiché la Commissione ha concluso che non vi è alcuna continuità economica tra Tirrenia e il suo acquirente Cin, il recupero dell'aiuto incompatibile riguarderà soltanto Tirrenia, che si trova già in liquidazione".

"In una decisione distinta, - si legge ancora nella nota - oggi la Commissione ha inoltre concluso un'indagine approfondita sulle compensazioni degli obblighi di servizio pubblico per un importo complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro concesse tra il 1 gennaio 1992 e il 31 dicembre 2008 alle società dell'ex Gruppo Tirrenia (Adriatica, Caremar, Saremar, Siremar e Toremar). Dopo l'annullamento da parte del Tribunale dell'UE, nel 2009, di una decisione della Commissione del 2004 che approvava l'aiuto, la Commissione ha proceduto a una nuova valutazione delle misure". 

"La Commissione inoltre  ha riscontrato che:

- gli aiuti concessi per la fornitura di servizi di cabotaggio marittimo e il trattamento fiscale relativo agli oli minerali utilizzati come carburanti per la navigazione costituiscono entrambi aiuti esistenti;

- gli aiuti concessi per la prestazione di servizi di trasporto marittimo internazionale sono compatibili con la disciplina SIEG del 2011 dell'UE, perché hanno riguardato collegamenti che andavano a soddisfare esigenze di trasporto pubblico e non hanno falsato la concorrenza in modo contrario agli interessi dell'Unione. Tuttavia, gli aiuti concessi ad Adriatica per l'esercizio di una rotta da e verso la Grecia nel periodo dal gennaio 1992 al luglio 1994 sono incompatibili con le norme UE in materia di aiuti di Stato in quanto, all'epoca, Adriatica aveva preso parte ad un cartello in cui venivano fissati i prezzi delle tariffe applicabili ai veicoli commerciali su tale rotta". 

"Tale aiuto - prosegue la nota - dovrà quindi essere recuperato dall'Italia. Poiché Adriatica è stata acquisita da Tirrenia nel 2004 e, come indicato, la Commissione ha concluso che non vi è alcuna continuità economica tra Tirrenia e il suo acquirente CIN, l'Italia dovrà recuperare l'aiuto incompatibile presso Tirrenia, che si trova in liquidazione. Tale importo ammonta a circa 1 milione di euro (interessi inclusi)".


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