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Politica mercoledì 16 novembre 2016 ore 19:20

"Ci avevano promesso grandi risparmi"

Ma per le liste civiche in Ato Sud "i cittadini hanno pagato caro il cambiamento con un aumento della tariffa ed un netto peggioramento del servizio"



PIOMBINO — Le liste civiche unite Un'altra Piombino, Comune dei Cittadini, Assemblea Sanvincenzina e Assemblea Popolare Suvereto si uniscono alla richiesta di commissariamento dell'Ato Toscana Sud a seguito dell'inchiesta sulla gara di affidamento dell'intero ciclo dei rifiuti che interessa le provincie di Grosseto, Siena e Arezzo, ma anche sei comuni della provincia di Livorno.

Ma soprattutto chiedono agli Amministratori che hanno condotto i Comuni nell'Ato Sud di spiegare le motivazioni che li hanno spinti a compiere questo passaggio.

"I cittadini pagano le conseguenze dell’assenza di democrazia e trasparenza nella gestione dei servizi essenziali. Quattro anni fa le Amministrazioni Anselmi, Soffritti, Pioli e Biagi ci spiegarono che si doveva andare in Ato sud e gettarono la Val di Cornia e il comune di Castagneto assieme alle province di Siena Arezzo e Grosseto. Non c’è mai stata chiarezza sulle motivazioni reali di quelle scelte al di là di fumosi e ridicoli discorsi. - hanno scritto in una nota le liste civiche - Si raccontavano fiabe sul grande ambito che avrebbe consentito maggiori investimenti e grandi risparmi, invece i cittadini hanno pagato caro il cambiamento con un aumento della tariffa ed un netto peggioramento del servizio".

Secondo le liste civiche, infatti, il nuovo gestore non ha migliorato la situazione gestione rifiuti in Val di Cornia e, stando agli sviluppi della vicenda, c'è da individuare qualche responsabilità. 

"Sta alla Regione fornire gli strumenti legislativi ai territori perché si riapproprino della gestione dei servizi essenziali, garantendo trasparenza nella gestione e collegialità nelle scelte. - e ha aggiunto - La Giunta Rossi receda subito dal suo proposito (vedi articolo correlato) e si proceda invece al commissariamento dell’Ato sud e al suo scioglimento".

Intanto le liste si appellano ai sindaci della Val di Cornia affinché "riferiscano ai consigli comunali e ai cittadini quanto sta avvenendo e si rifiutino di deliberare nuovi aumenti di tariffa".


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