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Elezioni giovedì 23 maggio 2024 ore 13:51

"Con Ferrari nessun indirizzo sulle concessioni"

Riccardo Gelichi

Gelichi e Sabini (Tengo a Piombino): "Si poteva affrontare l’argomento con valutazioni più attente, anche a tutela degli acquacoltori"



PIOMBINO — Sulle concessioni demaniali intervengono Riccardo Gelichi e Cristiano Sabini della lista Tengo a Piombino che sostiene il candidato a sindaco Gianni Anselmi.

"Per le concessioni Ferrari partì con l’adozione del provvedimento di proroga delle concessioni demaniali al 2033, su cui io stesso, al tempo, espressi l’inopportunità; su quell’atto fece seguito l’impugnazione del provvedimento comunale da parte dell’Autorità di Vigilanza, suggellato poi dal TAR Toscana e dal Consiglio di Stato. - ha ricordato Gelichi - Dopo questa débacle, più nulla, con le concessioni appese a un filo. Vista la variegata tipologia che caratterizza le concessioni sia balneari che dei porticcioli piombinesi, si poteva affrontare l’argomento con valutazioni più attente e almeno un intento politico e amministrativo che potesse aprire a qualche prospettiva per gli attuali gestori. Gli stabilimenti che hanno l’area retrodunale nelle competenze della Parchi, ad esempio, avrebbero la spiaggia ancorata all’ambito di servizio, mentre le altre realtà e i porticcioli, potrebbero valutare investimenti di natura pubblica che consentirebbero un adeguamento della concessione, oppure una prelazione in caso di nuova manifestazione d’interesse". 

"Non è invece affatto chiara, anzi preoccupante, la posizione presa dall’ufficio demanio di Piombino sulla necessità o meno, di far andare in gara anche le concessioni di acquacultura con la determina 1598 del 27/12/2023. - hanno proseguito Gelichi e Sabini - Un aspetto ampiamente spiegato dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il quale chiarisce che le attività di acquacoltura, essendo attività produttive, non sono soggette alla direttiva dell’unione europea Bolkestein. Del resto la materia era già stata precedentemente chiarita da una direttiva europea del 2014 e dovrebbe essere lapalissiano che ad ogni risoluzione europea si dovrebbero disapplicare le normative interne. E’ quello che auspica anche l’API (Associazione Piscicoltori Italiani), cioè che le amministrazioni locali, dopo la determinazione del MIT adottino gli atti conseguenti a tutela degli acquacoltori, cosa che a Piombino ancora non è avvenuta". 

"Nei nostri mari abbiamo il polo d’acquacoltura off-shore più importante d’Italia, con grandi potenzialità di sviluppo nella filiera agroalimentare di trasformazione; - hanno ribadito - risulta piuttosto indigesto sentirlo proclamare nei seminari da quest’amministrazione, senza vedere conseguenti azioni concrete di salvaguardia della categoria e di sviluppo di tutto il comparto". 


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