Attualità sabato 22 luglio 2017 ore 10:24
Rilancio del territorio? Prima le bonifiche
Il Laboratorio delle idee ha presentato l'analisi fatta sui territori da bonificare. Punto di partenza necessario per il rilancio del territorio
PIOMBINO — Primo appuntamento pubblico per il Laboratorio delle Idee della Val di Cornia. Dal gazebo allestito in piazza Cappelletti i promotori dell'iniziativa hanno scattato una fotografia sincera dei territori da bonificare a Piombino che attendono di conoscere il loro destino da 17 anni.
L'argomento è tra i più dibattuti in città, ma anche tra i più complessi. Ci sono più di 900 ettari che potrebbero rappresentare aree di potenziale rilancio industriale, del potenziamento del porto e più in generale della riconversione dell'economica locale.
"Da quando è stato istituito il Sin nel 2000 non è stato fatto niente, nessun progetto di bonifica ha preso avvio, neppure laddove esistevano reali risorse finanziarie, come nel caso delle bonifiche di Città Futura e della discarica di Poggio ai Venti", hanno detto ricordando quei 20milioni di euro destinati allo scopo. "Noi vogliamo una città diversa", questa frase risuona forte e chiara ritenendo del tutto inutili progetti "calati dall'alto e scollegati con il territorio".
Come è possibile far convivere lo sviluppo turistico a cui il territorio vuole andare incontro alla presenza di ettari ed ettari da bonificare? Domanda lecita considerato che il mare è proprio lì a ridosso di questi cumuli. La sensazione per il Laboratorio è che si sia arrivati a un "vicolo cieco" caratterizzato da "mancanza di visione d'insieme, di strategia e di visione organica".
Il Laboratorio delle idee della Val di Cornia, presentandosi, ha spiegato che dai loro incontri e confronti oltre all'analisi si dovrà anche arrivare alla formulazione di idee. Per quanto riguarda le bonifiche, al momento, è emersa l'esigenza di avere una visione d'insieme territoriale che non si fermi a Piombino ma coinvolga tutta la Val di Cornia. Allo Stato l'appello a fare la sua parte con realismo e risorse adeguate. Da non tralasciare la necessità di puntare a realizzare le infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali che mancano.
Dina Maria Laurenzi
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