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Lavoro martedì 11 novembre 2025 ore 10:30

Sciopero e indignazione dopo il tragico infortunio

I sindacati a confronto, il cordoglio dei sindaci. Martedì un'ora di sciopero a ogni turno, ritenuta insufficiente da Rifondazione



PIOMBINO — "La nostra comunità si stringe nel dolore per la tragica scomparsa di Salvatore Parlato, operaio di 64 anni rimasto vittima di un grave infortunio sul lavoro. Esprimiamo, a nome nostro e dell’Amministrazione comunale tutta, il più sincero cordoglio e la vicinanza alla famiglia, ai colleghi e agli amici colpiti da questa grave perdita. Ogni vita spezzata in un luogo di lavoro rappresenta una ferita profonda per tutta la comunità, e ci ricorda quanto sia urgente e necessario rafforzare la prevenzione sui luoghi di lavoro e diffondere il più possibile la cultura della sicurezza. Confidiamo che la magistratura faccia piena luce sulla dinamica e sulle responsabilità di quanto accaduto, perché la giustizia e la verità sono il primo passo per evitare che tragedie come questa possano ripetersi". Questa le parole del sindaco di Piombino Francesco Ferrari e dell'assessora al Lavoro Sabrina Nigro a seguito della diffusione della notizia della tragedia e annunciando un incontro con le sigle sindacali di categoria per un confronto e una condivisione. 

Nel pomeriggio di lunedì, infatti, i sindacati sono stati ricevuti in comune. 

"Come Uglm riteniamo molto grave il silenzio che c'è stato dal momento dell'infortunio fino alla tragica notizia della morte. Sicuramente c'è stato un cortocircuito nelle comunicazioni e questo non deve accadere. A quanto ci risulta in quella ditta non ci sono rappresentanze sindacali di nessuno sindacato. Adesso bisogna immediatamente capire esattamente come sono andate le cose e di questo si occuperanno gli organi preposti. Come sindacato vigileremo affinché sia fatta la massima chiarezza. Ma al di là di tutto, oggi ci preme soprattutto esprimere le nostre più sentite condoglianze ai familiari e agli amici tutti di Salvatore, in questo momento di profondo dolore", ha riferito la Segreteria Uglm provinciale Livorno.

"Sappiamo che nessun cordoglio, sincero o di facciata, potrà mai rendere sopportabile una perdita così, simile a troppe altre. - ha commentato l'Unione sindacale di base - Sono più di mille i lavoratori che ogni anno muoiono sul lavoro, e la società sembra essersi abituata a questo numero inaccettabile. Ma non possiamo rinunciare alla giustizia, né smettere di lottare perché la sicurezza sul lavoro diventi una vera priorità, su cui nessuna azienda possa risparmiare. Inaccettabile è il silenzio. Inaccettabile è l’omertà. Inaccettabile è lo sfruttamento. Inaccettabile è morire di lavoro. Rendiamo concreta la nostra indignazione: organizziamoci in ogni luogo di lavoro, non chiniamo la testa e chiamiamo alle proprie responsabilità chi governa oggi e chi ha governato ieri.
Usb Piombino aderisce ad un'ora di sciopero a fine turno".

Lo sciopero di un'ora a ogni turno è stato indetto dalle sigle sindacali confederali Fim, Fiom e Uilm.

"Come se la morte sul lavoro di un lavoratore non meritasse uno sciopero di 24 ore e finanche uno sciopero generale. Quest'uomo è morto, solo per rispetto nei confronti della famiglia tutto si doveva fermare almeno per un giorno intero. Invece un'oretta di stop e via, tutto come prima, non ci si pensa più", ha osservato il Partito di Rifondazione Comunista che diffusa la notizia della morte del lavoratore ha ritenuto gravissimo il silenzio per giorni attorno all'accaduto.

Cordoglio è stato espresso anche dalla sindaco di Campiglia Marittima Alberta Ticciati. "Ci stringiamo intorno alla famiglia del nostro concittadino, il lavoratore residente nel nostro Comune morto a causa delle ferite riportate nell’infortunio occorso sul luogo di lavoro, dopo quasi dieci giorni di agonia. La sua morte ci addolora profondamente, come il silenzio che ha avvolto questa tragedia, resa nota solo dai sindacati e poi dalla stampa. Le cause dell’incidente saranno accertate dalle autorità competenti, ma una cosa è certa: non è accettabile morire di lavoro e non è accettabile doverlo continuare a dire, non basta. Ogni vita persa sul posto di lavoro è una sconfitta ed una ferita profonda per tutti. Ciò che è stato fatto non basta. La sicurezza e la dignità di chi lavora deve essere un diritto garantito. Un abbraccio sincero alla famiglia per questo immenso dolore".


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