Rigassificatore, Piombino in piazza per dire no

"Ad oggi l’operatività del porto non è garantita, come non sono garantiti tanti altri aspetti. Per questo si chiede di ricercare altre soluzioni"

PIOMBINO — Alle porte della Conferenza dei servizi del 21 Ottobre nell'ambito dell'iter autorizzativo per la messa in funzione della nave rigassificatore nel porto di Piombino, i comitati Salute pubblica, Gazebo 8 giugno contro il rigassificatore, La Piazza e Liberi Insieme per la salute tornano a porre la lente sui pareri.

"I pareri sono fondamentali per chi dovrà assumere decisioni definitive, ma rappresentano e dovrebbero rappresentare un terreno di confronto e ulteriore conoscenza del progetto nella sua interezza e nelle criticità rappresentate da ogni ufficio pubblico. Invece sembrano gelosamente custoditi forse in un cappello magico per spuntare fuori all’ultimo momento, magari la mattina stessa della Conferenza conclusiva, così da non indurre troppo a pensare come se non si trattasse di un impianto altamente impattante per l’ambiente, la salute, come se non avesse niente a che fare con la disciplina degli incidenti rilevanti. - hanno commentato in una nota - A quanto sopra si deve rilevare, a nostro avviso il difetto di istruttoria da parte del commissario, che riconduce a vizi del procedimento, poiché non crediamo che il non rispondere o non istruire istanze possa in alcun modo trovare giustificazione, ci riferiamo alle molte non risposte pervenute alle osservazioni dei cittadini e alla carenza di risposte alla documentazione tecnica presentata dal Comune di Piombino come a noi appare, consultando il sito commissariale".

"Insomma tra prescrizioni, tra condizioni, tra raccomandazioni, tra appelli a chi dovrà sbrogliare la matassa dei traffici portuali, tra lavori da eseguire chissà come e chissà quando, tra analisi mancanti e raccomandate a posteriori, non si vede in quale modo si possa sostenere la compatibilità con il territorio e il nulla osta di fattibilità. - hanno evidenziato i comitati del no al rigassificatore - E’ di ieri la notizia giornalistica che l’Italia ha raggiunto il 94 per cento di scorte energetiche, secondo paese europeo dopo la Germania, e ancora si rincorre un rigassificatore in un piccolo porto che forse sarà autorizzato con un centinaio di prescrizioni che stravolgeranno di fatto il progetto iniziale e che non abbiamo nemmeno garanzie che tali prescrizioni potranno essere realizzate? Tra l’altro il commissario ha sempre sostenuto che non avrebbe mai concesso l’autorizzazione se non fosse stata assicurata l’operatività del porto, la sicurezza, la permanenza della nave per soli tre anni e a tal fine Snam avrebbe dovuto indicare il sito alternativo. Ma la Snam invece afferma che la società non è nella condizione di dare informazioni circa il sito di localizzazione offshore e mette persino in dubbio tale possibilità per le caratteristiche stesse della nave. Ad oggi l’operatività del porto non è garantita, come non sono garantiti tanti altri aspetti legati alla sicurezza, alla salute, al lavoro ed è per questo che ancora una volta si chiede di ricercare altre soluzioni e di addivenire al diniego del progetto".

Con questi presupposti i comitati e moltissimi cittadini scendono in piazza giovedì 20 Ottobre per dire no al rigassificatore nel porto di Piombino.

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