Piano Jsw, "è la solita promessa priva di impegni"

PIOMBINO — Forza Italia è intervenuta in merito alla questione delle acciaierie di Piombino sottolineando "una situazione incerta e assolutamente non definita da parte di Jsw"

"In zona Cesarini sarebbe stata presentata una cosiddetta bozza di piano industriale al Mise, che in maniera generica sembrerebbe voler confermare la volontà del Gruppo Jindal di investire a Piombino in un nuovo forno elettrico e nel treno di laminazione. - hanno sottolineato Riccardo Petraroja e Chiara Tenerini - Niente di nuovo sotto il sole, la solita generica promessa priva di impegni economico-finanziari, di crono-programma e di tutto quanto sarebbe necessario per risolvere una situazione che si trascina ormai dal giorno dello spegnimento dell’altoforno. Del Governo, che si era impegnato ad entrare nella gestione di Jsw, ad oggi non ne abbiamo ancora traccia. - hanno aggiunto - Denunciamo una situazione mortificante per la comunità piombinese ed estremamente pericolosa per il tessuto economico di tutta la Val di Cornia".

"Le notizie che si ricavano dal Registro delle Imprese di Livorno in relazione alla compagine sociale di Jsw e relativi bilanci, costituiscono un maggiore e più pericoloso vulnus per la credibilità di tutta questa operazione industriale. - hanno riferito i due esponenti di Forza Italia in una nota - La Jsw Steel Italy Piombino spa vanta oggi un capitale sociale di euro 21 milioni circa, ma soltanto lo 0,001% del Capitale Sociale è posseduto dalla società Jsw Steel Limited e questo vuol dire che il signor Jindal, rappresentato dalla società Jsw Steel Limited, è impegnato nell’ipotesi piombinese per circa euro 21mila. La società Jsw Steel (Netherlands) B.V., invece che in pratica detiene quasi la totalità del capitale sociale della Jsw Steel Italy Piombino risulta costituita in Italia nel 2017 a Milano, trasferita a Piombino nel 2019, e che, in spregio della trasparenza degli atti sociali, l’unico bilancio depositato è quello relativo all’anno 2017. Chiediamo la trasparenza civile e programmatica necessaria per portare avanti la rinascita industriale di Piombino siderurgica".

"Sembra che il piano industriale che obbligatoriamente sarebbe dovuto arrivare al Mise entro e non oltre il 31 Gennaio 2021, ancora di fatto non esista. Come sembra non esistere il crono-programma e il solido impegno finanziario. - hanno proseguito - Cosa si intende fare da parte del Governo Italiano, che risulta avere in tutta questa vicenda piombinese soltanto una presenza ectoplasmatica, essendo da sempre interessato soltanto alle vicende di Taranto e mai a quelle di Piombino? Come Forza Italia - hanno concluso Petraroja e Tenerini - riteniamo che, non emergendo il piano industriale e stante anche la poca trasparenza generale dell’operazione, possa seriamente essere presa in considerazione l’opzione di rinunciare all’apporto del signor Jindal ed auspichiamo che il Governo Italiano esca dalla situazione letargica nella quale è precipitato. Da valutare, non comparendo ulteriori investitori privati sulla scena, una seria e conclusiva partecipazione diretta dello Stato, così come ideato per lo stabilimento siderurgico di Taranto oppure si trovi il coraggio civile di dire ai piombinesi che l’acciaio non è più affare di Piombino". 

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