Il rigassificatore infiamma la campagna elettorale

Il caso Piombino al centro della campagna elettorale per le Politiche 2022 tra favorevoli e contrari al rigassificatore nel porto piombinese

PIOMBINO — Non si parla più di futuro della acciaierie di Piombino, l’argomento principe della campagna elettorale per le politiche 2022 è il progetto di messa in funzione del rigassificatore nel porto piombino.

Ogni giorno si succedono dichiarazioni da tutti i fronti che evidenziano la necessità di proseguire con il progetto considerata la crisi energetica nazionale, nonostante in città tutti i partiti da destra a sinistra stanno portando avanti la battaglia del no al fianco dei comitati.

Dopo un impegno preso per il rilancio dello stabilimento siderurgico, torna a parlare di Piombino la viceministro allo Sviluppo economico Alessandra Todde (M5S) evidenziando come nel percorso verso il rigassificatore sia mancato un vero confronto con la comunità locale. Non è d’accordo al rigassificatore a Piombino nemmeno il presidente della Camera Roberto Fico (M5S), rimarcando la necessità di velocizzare la transizione ecologica.

Richiesta di più rassicurazioni in fatto di sicurezza e ambiente, anche attraverso l’introduzione della Valutazione di impatto ambientale da parte degli esponenti Pd (leggi qui sotto gli articoli collegati) che su vari livelli si dividono tra favorevoli e contrari, specie a livello locale.

Azione e Italia Viva con Carlo Calenda, atteso a Piombino a inizio Settembre, e Matteo Renzi hanno sin dall’inizio sostenuto la necessità della messa in funzione dei rigassificatori, mostrando particolare attenzione alle sorti di quello piombinese.

Anche gli esponenti di Forza Italia si sono espressi favorevolmente, lamentando però una mancata sinergica con i territori coinvolti.

Resta il rebus Fratelli d’Italia con il sindaco di Piombino contrario al rigassificatore nel porto e un partito a livello nazionale favorevole come confermato anche da Fabio Rampelli, dopo La Russa, a fronte delle questioni energetiche di interesse nazionale.

Schierati dalla parte del no i candidati di Unione Popolare con De Magistris (leggi qui sotto gli articoli collegati).

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