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RIGASSIFICATORE martedì 05 luglio 2022 ore 19:13

Rigassificatore come Bilancino, “Nardella sbaglia”

Enrico Rossi

L’ex presidente della Regione Rossi: “Dire sì a tutte le opere, come sembra suggerire il sindaco di Firenze, non è sinonimo di riformismo”



PIOMBINO — “Non sono d’accordo con il sindaco di Firenze, Dario Nardella, quando per esprimere il suo consenso alla installazione del rigassificatore nel porto di Piombino lo paragona, con un azzardo, al lago di Bilancino, realizzato negli anni 90 in Mugello, intorno a Firenze”, così l’ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi commentando le recenti dichiarazioni del sindaco di Firenze in merito al rigassificatore previsto nel porto di Piombino.

“Il lago di Bilancino è un’opera di tipo ambientale che si è perfettamente inserita nel paesaggio della valle appenninica, diventata meta turistica, e garantisce una sicura fornitura d’acqua potabile a più di un milione di persone, oltre ad aiutare l’Arno quando è in secca e a migliorare in generale la sicurezza idraulica del territorio. - ha spiegato Rossi - Merito di questa grande opera è di essere stata realizzata nel rispetto della natura ed essere ecologicamente sostenibile perché nulla toglie alle generazioni future, rappresentando un lascito positivo anche per loro. La vollero con determinazione le maggioranze di sinistra che governavano la Toscana negli anni ottanta e tre presidenti lungimiranti come Gianfranco Bartolini, Marco Marcucci e Vannino Chiti. Bisognerebbe ringraziarli quotidianamente, o almeno ogni volta che spinti dall’arsura decidiamo di farci una doccia. La nave gasiera, invece, lunga 300 metri e larga 40, attraccata ad una banchina del porto di Piombino, sarebbe una struttura che già per sua natura guarda al passato, all’uso del gas, un’energia derivante da fossili che, ce lo chiede anche l’Unione Europea, deve essere superata nel più breve tempo possibile”.

Oltre a questo Rossi ha evidenziato l’aspetto da non trascurare della richiesta di Snam della banchina per 25 anni.

“La nave avrebbe sicuramente, come dice anche l’Autorità Portuale, un impatto negativo sugli stessi sviluppi del porto, sul turismo e sulle attività dell’industria ittica presenti nella zona. Un porto voluto e finanziato dalla Regione Toscana verrebbe pressoché interamente bloccato e dedicato ai traffici della nave gasiera con conseguenze negative in termini di sviluppo, di lavoro, di tutela del paesaggio e, non vorremmo neppure pensarci, persino di sicurezza. - ha proseguito Rossi - Dunque il lago di Bilancino e la nave gasiera, Golar Tundra, sono due interventi assolutamente imparagonabili”.

“Infine dire sì a tutte le opere, come sembra suggerire il sindaco di Firenze, non è sinonimo di riformismo, una parola davvero troppo abusata, ma semplicemente di incapacità di scegliere e avere una visione appropriata e quindi selettiva del territorio che si è chiamati a governare. Tutto l’opposto di quello sviluppo di qualità che è stato da decenni la cifra fondamentale del governo della regione Toscana”. Infatti, la Toscana, terra responsabile, si è già fatta carico di una piattaforma gasiera collocata alla fonda di Livorno, sufficientemente lontana dalla riva che si possono intravedere le luci solo nelle notti di cielo nitido. Mettere quel bombolone pieno di gas vicino alla città di Piombino, nel bel mezzo del golfo di Follonica e a poche miglia dall’Isola d’Elba, è solo uno sfregio che la Toscana non si merita”.

Per Rossi valida l’ipotesi di far realizzare una piattaforma alla fonda, lontana dalle isole dell’arcipelago Toscano e posizionata in modo tale da non interferire con le attività della costa. Meglio ancora, sempre secondo Rossi, sarebbe candidare la Toscana come regione della geotermia e delle energie alternative.

“Sbaglieremmo se permettessimo che quello che ci ha reso unici nel mondo, il nostro paesaggio, il nostro equilibrio, un senso di armonia e di giustizia venisse negato e contraddetto. Sarebbe un errore politico, culturale ed economico”, ha concluso l’ex presidente Rossi.


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