Sarah Luisa Fahr, a 20 anni vince lo scudetto

PIOMBINO — Avere vent’anni, come in un vecchio film, occhi azzurri da ragazzona nordica, gambe interminabili, sorriso aperto, di sfida verso il mondo. E vincere lo scudetto. Sarah schiaccia sotto rete punti decisivi e conquista il titolo di campionessa d’Italia con il suo Conegliano, battendo Milano al Palaverde, in una finale entusiasmante. 

Partita da Kulmbach, in Baviera, approdata a Piombino dopo una parentesi elbana, che è soltanto una bambina con il sogno impossibile di fare la ginnasta. Sarah è troppo alta, il volley è il suo sport naturale, agile come poche, comincia a muoversi sul parquet del Mario Falci, guidata da Palermo e Vittorini, per spiccare il volo verso lidi nazionali, la medaglia d’argento al mondiale a soli diciassette anni, adesso le Olimpiadi di Tokyo, titolare indiscussa. 

Fa uno strano effetto vederla in campo con la maglia della Nazionale e ricordarla bambina tra via Boccioni e via Rosai, dov’è cresciuta, proprio sotto casa mia, figlia di tedeschi trapiantati a Piombino. Sarah combatte come una leonessa accanto a Paola Egonu, ai campionati d’Europa batte la Russia e la Turchia, lotta contro la Serbia, insieme alle compagne di squadra, un gruppo di ragazze terribili che pensano soprattutto a divertirsi e vivono un sogno. 

Sarah ha vinto il campionato e adesso tornerà al suo mare, alla sua oasi di silenzio nelle campagne dei Diaccioni, la sua pace dei sensi, come è solita definire la villa costruita dal babbo al posto d’un vecchio annesso agricolo. Sono arrivata in Italia dalla Germania per via del lavoro di mio padre, in un primo tempo ci siamo stabiliti all’Isola d’Elba, ma ci abbiamo vissuto soltanto un anno perché dove abitavamo tutti parlavano tedesco e mia madre voleva imparare l’italiano. Per questo ci siamo trasferiti a Piombino che poco a poco è diventata la mia città, la mia casa, il luogo dove tornare. Sarah conosce il volley per puro caso, solo perché la migliore amica di quei tempi gioca nel Volley Piombino, e le due ragazze vogliono stare insieme. Un segno del destino, perché scopre il suo futuro, compie la trafila delle giovanili ed entra nel giro della Prima Divisione a soli 13 anni. Trofeo delle Province, Trofeo delle Regioni, quindi Nazionale e vittoria nel mondiale Under 19 che definisce un’esperienza figa, prima un europeo da non protagonista, poi un argento, conquistato nel mondo delle grandi, un mondo che credevo diverso, pensavo che ognuna vedesse solo il proprio successo, che ci fosse egoismo, invece sono entrata a far parte di un bel gruppo, ho stretto legami importanti, pure se non sempre è stato tutto facile, anzi abbiamo attraversato momenti difficili, che abbiamo superato unendo le forze. Non solo Nazionale, anche Imoco Volley Conegliano, squadra che è come la Juventus della pallavolo, un vero asso pigliatutto, dove vince coppe, supercoppe e ancora una volta il campionato. 

Sarah ci rende orgogliosi come cittadini piombinesi, modesta e spontanea nonostante il successo, un esempio per i nostri giovani che fanno sport. Attendiamo che torni a casa dopo la vittoria, per tuffarsi di nuovo a Baratti, in quel mare che ama, per affacciarsi da piazza Bovio, volto sorridente verso l’Elba, isola dalla quale un giorno è partita, breve pensiero alla Baviera lontana, ai sogni realizzati, ai desideri da compiere, molti delimitati da un campo di volley, con la maglia dell’Imoco Volley, le ragazze terribili di Conegliano.

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