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Attualità sabato 30 gennaio 2016 ore 10:15

Ecco cos'è Rimateria

Valerio Caramassi, durante il consiglio comunale monotematico di venerdì, ha presentato le linee del progetto per la gestione dei rifiuti speciali



PIOMBINO — Riqualificazione dell’area di discarica e recupero dei materiali presenti negli 800 ettari dell’area industriale, attualmente ritenuti più di 2 milioni di tonnellate di rifiuti sopra terra. Questo in linea di massima è il progetto di Rimateria presentato da Valerio Caramassi e illustrato nell'ambito del consiglio monotematico di venerdì 29 gennaio. 

Cos'è Rimateria? E' una nuova s.p.a. che nasce dalle ceneri di Tap (Tecnologie Ambientali Pulite) e Asiu (per gli aspetti non affidati al gestore unico Sei Toscana). La sostanziale differenza sarà andare oltre la produzione del conglomix e accrescere conoscenze e autorizzazioni sul versante della progettazione ed effettuazione delle bonifiche, anche di amianto, del riciclo di scorie e inerti e l'inertizzazione di rifiuti pericolosi.

"Dopo 150 anni di siderurgia stiamo pagando dei costi ambientali - ha spiegato il sindaco Massimo Giuliano in apertura del dibattito - e oggi possiamo dare risposte importanti attraverso il riciclo di scorie e inerti, attraverso l’inertizzazione di ingenti quantità di rifiuti".

Come? Fare ciò che doveva essere fatto in tutti questi anni: il riciclo di scorie, loppe e refrattari, l'inertizzazione di polveri di abbattimento e lo smaltimento in condizioni di sicurezza di ciò che non è e non era riciclabile per esempio rifiuti pericolosi e amianto.

Nell'area industriale di Piombino, infatti, si sono prodotti per decenni milioni di tonnellate all'anno di rifiuti; a confermarlo un'indagine redatta per il Piano regionale dei rifiuti speciali e pericolosi del 1998, il resoconto Arpat del 1999, il Piano Rifiuti e Bonifiche della Regione approvato nel 2014 e un verbale di bonifica urgente prodotto dal Ministero dell'Ambiente per l'area LI 53. Sarebbe proprio questa la zona immediatamente cantierabile per le bonifiche e che potrebbe impiegare da subito 30 persone e per la quale sarebbe molto importante poter utilizzare una parte dei 50 milioni stanziata dal governo per le bonifiche del Sin. 

Quali sono i prossimi passi di Rimateria? “Saranno messe in vendita quote societarie di Rimateria sul mercato del settore, con l’obiettivo di acquisire know how e conoscenze. - ha spiegato Caramassi - Stiamo elaborando il Piano industriale presentato alle banche per interloquire con il mercato finanziario e avere dei numeri fondati e validati". 

Fondamentalmente non è in programma alcun nuovo sito di discarica. L'area interessata rimane quella di Ischia di Crociano per la quale è previsto un piano di riqualificazione paesaggistica e ambientale che riguarda l'attuale discarica Asiu, la discarica Lucchini e la discarica Lucchini esaurita, nonché la discarica esistente denominata LI 53. Stiamo parlando di circa 1,6 milioni di mc da mettere a servizio di tutte le attività produttive della Val di Cornia per circa 12 anni, con una ricaduta di 40 milioni di investimenti e una previsione di 50 posti di lavoro aggiuntivi.

In consiglio comunale, però, ci si aspettava qualcosa di più. I consiglieri di minoranza, infatti, hanno evidenziato delle incongruenze dal momento che il documento di presentazione del progetto è sembrato molto scarno e privo di un piano industriale da studiare e valutare. Il consiglio di venerdì, infatti, doveva servire a capire qualcosa di più sull'idea del progetto Rimateria, ma per l'opposizione non è stato proprio così. 

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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