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RIGASSIFICATORE domenica 19 marzo 2023 ore 18:05

Golar Tundra, tutti i segreti del rigassificatore

Golar Tundra
Golar Tundra

Equipaggio, capacità, funzionamento, misure, processo di rigassificazione: viaggio nella nave Fsru giunta in Toscana e pronta all'attracco a Piombino



PIOMBINO — La nave rigassificatore Golar Tundra è una Fsru (Floating Storage and Regasification Unit) costruita nel 2015 e acquistata da Snam il primo Giugno 2022 per l'equivalente di 330 milioni di euro circa. Batte bandiera delle isole Marshall, ed era salpata da Singapore alla fine di Febbraio. Qui nel cantiere di Keppel era stata sottoposta ad adattamenti per poter operare al servizio della rete di metanodotti italiana. 

L'impianto galleggiante ha capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. Da sola dovrebbe contribuire a circa il 6,5% del fabbisogno nazionale. La sua entrata in funzione è prevista per il mese di Maggio 2023.

La nave è lunga circa 292,5 metri, larga circa 43,4 metri e alta circa 55 metri (altezza massima dalla chiglia alpunto più alto). Il suo equipaggio si compone di 12 marinai di coperta, 13 marinai di macchina e tre di cucina.

Quanto alla sua mappa, Golar Tundra è dotata di 4 serbatoi di stoccaggio di Gnl disposti nella parte centrale dello scafo, ha l'impianto di rigassificazione a prua, mentre le sistemazioni per gli alloggi dell'equipaggio, la sala di controllo centralizzata e per i macchinari di servizio si trovano a poppa.

Come funziona la rigassificazione

E' Snam attraverso il suo sito a illustrare il funzionamento del rigassificatore, che viene rifornito a intervalli regolari da navi metaniere che trasportano Gnl a -160 gradi. La metaniera, una volta vicina alla Fsru, trasferisce il gas liquido nei serbatoi del terminale tramite i bracci di scarico in acciaio installati sulla nave, che si allungano e si agganciano alle flange della metaniera. A quel punto il gas liquido viene travasato nei serbatoi e stoccato.

Successivamente, il gas liquido viene rigassificato immettendo "il metano allo stato liquido in uno scambiatore di calore in cui scorre un liquido più caldo, normalmente acqua di mare, la cui temperatura naturale è sufficiente per riportare il gas allo stato gassoso", spiega il sito Snam. Gnl e acqua di mare non entrano mai in contatto, ma in questo modo si scambiano comunque calore con il gas che cede freddo e l'acqua che cede caldo.

Lo scambiatore di calore è costituito da un serpentino di acciaio in cui scorre il Gnl e che è immerso in una vasca che contiene acqua a temperatura ambiente. Per evitare che si scaldi viene continuamente fatta ricircolare, dopodiché viene reimmessa in mare a temperatura controllata e secondo i limiti autorizzati.

Il gas a temperatura ambiente ottenuto in questo modo viene poi compresso e immesso in un gasdotto che parte dalla Fsru e arriva fino alla rete di trasporto nazionale. 


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