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Politica mercoledì 13 marzo 2019 ore 12:05
Quali visioni sulle politiche agricole e filiera
Botta e risposta tra la lista Gruppo 2019 e la sindaca Rossana Soffritti sulle questioni legate a Italian Food e al settore agricolo
CAMPIGLIA MARITTIMA — Il Gruppo 2019 ha fissato la lente su agricoltura e filiera criticando il Comune per l'incapacità di pianificare la relazione tra attività produttive e tessuto urbano. Il riferimento va all'Italian Food che nei giorni scorsi ha affidato alle colonne del quotidiano Il Tirreno le difficoltà in vista della stagione estiva.
"Negli ultimi anni l'Amministrazione è stata assente tanto da rischiare di allontanare da questo territorio un'azienda storica, che può giocare un ruolo nel rilancio economico della Val di Cornia, pur sacrificando le condizioni di vita dei residenti delle Coltie. La prima, grave responsabilità amministrativa è aver lasciato morire tra burocrazia e indifferenza il protocollo d'intesa del 2012 che prevedeva lo spostamento dell'Italian Food al Campo alla Croce già dal 2014, oggi l'Amministrazione si trova in difficoltà sull'autorizzazione temporanea per i parcheggi, questione che evidenzia ancora una volta la difficile convivenza dell'azienda nell'area. - si legge in una nota della lista civica - Altra grave responsabilità è l'assenza del Comune nelle politiche agricole di rafforzamento della filiera del pomodoro da industria. Così arriviamo ai risultati di oggi: il settore è in difficoltà e le prospettive di risolvere i problemi delle Coltie si allontanano".
La soluzione? Per il Gruppo 2019 si "deve mettere in condizione Petti di lavorare nella stagione 2019 con interventi temporanei resi necessari dai gravi errori che la politica ha commesso negli ultimi anni". Da sciogliere due nodi storici: la presenza dello stabilimento nel tessuto urbano e la coesione della filiera produttiva "rafforzando il legame della fabbrica con i produttori locali con bandi per una filiera produttiva oggi a rischio in Val di Cornia, e il Comune deve agevolare il trasferimento a Campo alla Croce con tutti i mezzi a disposizione. Le istituzioni nazionali - si aggiunge - devono riconoscere l'agroindustria come uno degli asset strategici per il rilancio dell'economia di un'area di crisi complessa come la Val di Cornia".
Non è tardata ad arrivare la risposta della sindaca di Campiglia Rossana Soffritti.
"Non si possono confondere temi di relazione tra un'azienda e il tessuto urbano circostante, con le politiche di filiera. Non si possono neanche confondere le politiche comunali con le sfide attuali dell'agricoltura, delle relazioni con la grande distribuzione, della difesa del prodotto ortofrutticolo di qualità che si produce nel nostro territorio. Nel primo caso si dimostra una visione limitata dei problemi, nel secondo manie di grandezza poco credibili", ha commentato la sindaca Soffritti che ha voluto ripercorrere tutto il percorso fatto a partire dal 2010.
"Abbiamo lavorato sempre come un gruppo strategico dove Istituzioni, Comune in prima fila e promotore e sostenitore di tutte le azioni, agricoltori, aziende, Consorzio di bonifica, Arpat, Asa, hanno condiviso le strategie per sostenere la filiera del pomodoro, ma anche la necessità di tenere alta l'attenzione sulle sfide di tutta la nostra realtà di produzione ortofrutticola. Il protocollo del 2012 è servito per presentarci uniti con progetti a breve termine e strategie di lungo periodo. E così è stato. Abbiamo attratto centinaia di migliaia di euro di investimenti per infrastrutture che assicurino acqua al comparto agricolo, un milione e mezzo di euro per potenziare il depuratore di Venturina. Il Comune di Campiglia è il solo in Toscana ad aver visto realizzato un vero progetto di riuso delle acque in agricoltura, nato proprio per la produzione di pomodoro. Abbiamo previsto nei piani urbanistici aree dedicate per poter favorire un possibile trasferimento e approvato norme che consentissero di lavorare in sicurezza e con moderni impianti per ridurre consumi e migliorare ambientalmente il processo produttivo".
"Sulla richiesta del pomodorificio dell'uso di spazi di sosta che possano servire a migliorare l'organizzazione del lavoro - ha aggiunto la sindaca - ne stiamo valutando la fattibilità e le forme, spero in positivo, ma l'agenda di un'amministrazione Comunale non è dettata dalle esigenze solo di un'azienda seppur importante. Andranno fatte le valutazioni tecniche sull'area lasciata libera da un'attività che si è trasferita poco più di un mese fa, su nostra richiesta, perché non più idonea a stare nelle vicinanze dell'abitato e del centro sportivo. Dobbiamo evitare che risolto un disagio se ne crei uno diverso. Quindi valutare con una soluzione sperimentale temporanea se e come poter gestire un'area di sosta stagionale. Siamo al lavoro seppure al Gruppo 2019 sia sfuggito".
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