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Lavoro mercoledì 16 marzo 2022 ore 19:00

Moby-Cin, marittimi preoccupati per il lavoro

I lavoratori di Tirrenia hanno scritto una lettera alle istituzioni, i marittimi di Toremar temono ripercussioni. I sindacati annunciano mobilitazione



LIVORNO — Mancano ormai pochi giorni al 31 Marzo, data entro la quale Moby e Cin, che fanno capo al gruppo Onorato Armatori devono trovare un accordo con Tirrenia in amministrazione straordinaria per la ristrutturazione del debito.

Nel frattempo i marittimi di Tirrenia hanno scritto una lettera aperta rivolta alle istituzioni lamentando la situazione di rischio per il loro lavoro se non sarà trovato un accordo.

"Il nostro cuore è attualmente rivolto al popolo ucraino al quale, esprimiamo tutta la nostra solidarietà e affetto ma, la nostra mente, è concentrata, purtroppo, al dramma legato alle sorti della nostra azienda.  - si legge nella lettera dei marittimi  - Ci vogliamo rivolgere alla politica, alle istituzioni e a tutta l'opinione pubblica per sottoporre alla loro attenzione lo stato di abbandono, sofferenza, ansia e frustrazione in cui soggiacciamo migliaia di lavoratori del gruppo Onorato. Le circostanze che hanno indotto alla sottoscrizione di una richiesta inviata a tutti i sindacati per organizzare una serie di assemblee a bordo delle navi sono determinate da una serie di notizie preoccupanti sul futuro dell'azienda e delle conseguenze occupazionali che esse possono determinare nel caso fossero confermate. Con grande sconcerto dobbiamo purtroppo registrare, ad oggi, che il distacco tra le lavoratrici, i lavoratori ed il sindacato è un dato di fatto e, la mancata disponibilità di ad assisterci in questo difficile momento ne è la prova ed ancora più grave sarebbe se, tale indisponibilità, fosse determinata da una scelta di campo, con questo o con quell'altro armatore, da parte dell'organizzazione dei lavoratori".

" In sintesi, - spiegano i marittimi di Tirrenia -  sono ormai alcuni anni che il gruppo Onorato è alle prese con un difficile momento finanziario nei confronti del quale, l'azienda, con grande senso di responsabilità ed anche di autocritica, sta cercando di dare fattiva risposta sino al punto di richiedere ed ottenere, dal Tribunale di Milano, una procedura di concordato atta a ricercare un accordo, superiore agli obblighi di legge, con i creditori per la definizione di un percorso di rientro del debito. La grande e coraggiosa iniziativa del gruppo, tesa totalmente ad un rilancio industriale ed occupazionale, è stata accolta, nel merito e nel metodo, favorevolmente da tutti i creditori tranne che dai commissari straordinari di Tirrenia che, per conto dello Stato Italiano attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), hanno posto una condizione sul metodo chiedendo una fidejussione a garanzia dei 144 milioni concordati rifiutando l'ipoteca su 4 navi, offerta dall'azienda".

"La richiesta per una fidejussione proposta dei commissari straordinari di Tirrenia in A.S. è palesemente un atto politico, per non definire un accordo che consentirebbe all'azienda di traguardare positivamente un percorso che permetterebbe il rilancio industriale, la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e soprattutto la garanzia di un’infrastruttura importante per l'equilibrio concorrenziale per l'Italia e per l'Europa", concludono i marittimi di Tirrenia.

Preoccupazione però è stata espressa anche dai marittimi di Toremar che fa sempre capo al Gruppo Onorato Armatori. Gli equipaggi di Toremar attraverso una nota hanno fatto sapere di avere chiesto ai sindacati di convocare urgentemente "un'assemblea sindacale a bordo al fine di conoscere la reale situazione in merito all'assurdo comportamento del Ministero dello Sviluppo Economico-Mise per la definizione di un accordo tra la Cin spa e la Tirrenia in amministrazione straordinaria che dovrà essere siglato tassativamente entro il 31 Marzo 2022".

"Gli equipaggi- prosegue la nota dei marittimi di Toremar - ritengono fondamentale la firma del sopra richiamato accordo per la riuscita del piano concordatario depositato da Moby spa e Cin spa (società del gruppo Onorato), e sono consapevoli che il mancato raggiungimento di un accordo potrà portare al fallimento delle due società e di conseguenza a grossissime ripercussioni specialmente nel campo occupazionale anche nelle controllate dal Gruppo Onorato, come in questo caso la Toremar spa".

Nel frattempo la Filt-Cgil ha annunciato una mobilitazione.

"In assenza di una convocazione da parte dei rappresentanti del Ministero dello SviluppoEconomico o dei commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria - ha annunciato il segretario nazionale della Filt Cgil Natale Colombo - si tterrà l prossimo 21 marzo una prima mobilitazione con presidio dalle 11 al Mise a Roma con assembleepreliminari con i lavoratori del Gruppo, già rogrammate a partire da domani". 

Colombi ha inoltre aggiunto che "le importanti evoluzioni, apprese indirettamente attraverso gli organi di stampa, sui diversi negoziati tra il Gruppo Grimaldi ed i commissari, per un accordo preventivo sul piano di pagamento del debito da parte di Cin, impongono la necessità di un urgente incontro con gli enti competenti per ricevere le opportune assicurazioni sulla garanzia occupazionale".

Anche la Fit-Cisl sollecita un incontro urgente con il Mise e i Commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria sulla situazione del gruppo Moby-Cin e Toremar, annunciando la mobilitazione al Mise il 21 Marzo nel caso che non si arrivi entro quella data ad un accordo.


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